Al fine di promuovere l’integrazione sociale dei disabili e il pieno sviluppo della loro persona anche nell’ambito professionale, la legge si preoccupa di favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro, sia mediante incentivi e misure di sostegno al loro collocamento mirato, sia soprattutto imponendo l’assunzione di una certa quota di disabili da parte delle aziende e di enti pubblici.
Entro il 31 gennaio di ogni anno le aziende private e gli enti pubblici, infatti, hanno l’obbligo di inviare i prospetti informativi delle rispettive organizzazioni, da qui gli uffici della Provincia rilevano le scoperture relative ai disabili e agli aventi diritto in base all’art. 18 (vedove e orfani di caduti sul posto di lavoro).
Per gli enti pubblici ricadenti nel territorio provinciale gli uffici del collocamento mirato hanno rilevato 44 scoperture negli enti pubblici, di cui 42 per disabili e 2 per art. 18, e 34 nelle aziende private. Dato positivo, invece, sono gli 11 tirocini formativi che sono partiti da novembre 2012, i 7 avviamenti presso enti pubblici e i 32 presso i privati.
Il tirocinio, che dura per un massimo di 12 mesi prorogabili di ulteriori 12 mesi, è un progetto formativo individuale che si svolge presso aziende ed enti pubblici finalizzato ad acquisire o migliorare le competenze possedute dal disabile.
Al termine di questo percorso in azienda viene rilasciata una dichiarazione di competenze. I tirocinanti, inseriti in un preciso programma formativo svolto in azienda, vengono seguiti da tutor al fine di acquisire una conoscenza diretta del
mondo del lavoro e competenze professionali specifiche. La Provincia si riserva di valutare se il tirocinio è necessario per favorire l’inserimento lavorativo del disabile e la qualità e durata del progetto. I tirocini effettuati in convenzione sono espressamente finalizzati all’assunzione e vengono considerati validi al fine delle coperture delle quote d’obbligo.
“Alle pubbliche amministrazioni – ha evidenziato il presidente Stella – il compito di giocare un ruolo di responsabilità che possa dare impulso ed esempio agli altri datori di lavoro privati, pur con le particolarità connaturate alle procedure di reclutamento nel pubblico impiego. Nel rispetto delle complesse situazioni che tanto gli enti quanto le aziende stanno vivendo, si auspica la copertura di tutti i posti liberi, un segno importante tanto sul piano occupazionale quanto su quello sociale.”