Un bilancio in chiaro scuro per il comune di Matera

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Il consigliere comunale del Pdl di Matera Adriano Pedicini traccia un bilancio dell’anno appena concluso.
“Il 2013 ci rimette una città sempre più povera –sostiene- senza energie e in gran confusione mentre è la tassazione locale che diventa il punto di forza di questa amministrazione. Poco si è fatto anche su quelle che dovevano essere le priorità, lo spostamento del mercato del sabato doveva essere uno dei punti cardini del programma di Adduce, ma dopo sondaggi, commissioni, riunioni e tante chiacchiere si è ancora lì, al punto di partenza, succubi di questioni irrisolvibili e ostaggio di mercanti”. Spostare il mercato dal rione San Giacomo, liberare dal sequestro del sabato i tanti abitanti, non solo del quartiere ma dell’intera area nord della città, rientrava nei programmi di mobilità urbana fondamentali.
“A distanza di quattro anni nulla si è fatto –continua pedicini- anzi le cose si sono ingarbugliate con un traffico ancora più caotico e con la difficoltà dei mezzi di soccorso che per attraversare la città non possono più percorrere circonvallazione e Viale delle Nazioni Unite per la presenza delle piste ciclabili, tanto che anche le ambulanze sono costrette a transitare per via Lucana. E che dire del terminal bus, progettato ed appaltato ad una società pugliese? doveva sorgere in piazza della Visitazione ma non si capisce bene perché dopo anni i lavori non siano mai iniziati, ed oggi, alla fine dell’anno, vediamo ancora la città invasa da torpedoni e con un traffico che non si regge più. Basterebbe questo a delineare il bilancio politico di fine anno 2013 di questa amministrazione, giunta quasi al termine del quarto anno di mandato, ma non è difficile trovare di più: nulla di concreto e promesso sinora è stato conseguito. Certo, tra una inaugurazione e piccole realizzazioni si è girato intorno ai veri problemi e venduto bene il prodotto di questa città, alienando abilmente ogni punto di forza come solo abili “bricconi” sanno fare. Su tutto campeggia la solita minestra, valida ovunque, portata a giustificazione di ogni miserevole dibattito; l’evento del secolo che perdona ogni cosa e a qualunque costo; non si fa altro che celarsi dietro l’immagine di Matera 2019 a motivare che non c’è spazio per altro. Servirsi di questa grande opportunità per pararsi in ogni occasione dimenticando, esigenze e priorità obbligate a passare in secondo ordine: tangenziale, mercato, viabilità, PISUS, frane, cantieri eterni, parcheggi, bandi, sport, piano regolatore, Sassi, area camper, un efficiente piano dei rifiuti, l’emergenza scuola e non per ultimo, tutti quei problemi che riguardano le politiche del lavoro e del sociale che oggi attanagliano tante famiglie. Alcun impulso si è dato nel 2013 per risolvere la questione occupazionale, alcuna attenzione a ridurre lo stato sociale con l’inclusione di quanti non ce la fanno più: i 44 alloggi popolari di via Levatino ne sono l’emblema tangibile; conclusi da oltre un anno e non ancora consegnati. Sul fronte della tassazione nel 2013 si è toccato il fondo, sono stati superati tutti i record: l’IRPEF ha portato da 15.000 a 10.000 € la soglia di esenzione ai redditi; si sono tassati i ceti meno abbienti, persino coloro che percepiscono la cassa integrazione. IMU, TARES, TOSAP, biglietti per il trasporto urbano ed oneri di ogni tipo, hanno subito considerevoli ritocchi in rialzo, ma tutto ciò non sembra preoccupare nessuno, anzi la maggioranza nonostante i profondi lamenti e minacce di scissioni interne sembra trovare sulla materia tributaria un punto di convergenza. Sembra non siano questi i problemi che preoccupano il governo Adduce, oramai ha ben compreso che la contestazione al suo interno è priva di consistenza, abbaia alla luna e non morde; forse la vera preoccupazione per il prossimo anno sarà quella di perdere il Capo di Gabinetto ed a quel punto cosa rimarrà del governo Cifarelli/Adduce?”

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