Gravina e Matera insieme nell’Unesco

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Matera e Gravina insieme. Per dar vita ad una candidatura che consenta l’ingresso nel patrimonio Unesco di un sito nuovo e diverso da quello materano già esistente, nel quale insieme alla città dei Sassi trovi posto anche l’habitat rupestre gravinese.
È questo l’obiettivo al quale tendere attraverso il percorso formalizzato oggi durante una riunione svoltasi nella sala Giunta del Comune di Matera alla quale hanno preso parte Gianni Bonazzi e Francesca Riccio, rispettivamente dirigente del Servizio I e funzionaria del Ministero dei beni culturali; per il Comune di Matera, il sindaco Salvatore Adduce e l’assessore al governo del territorio, Ina Macaione, e per Gravina il primo cittadino Alesio Valente e l’assessora alle
espressività artistiche e culturali, Laura Marchetti. Presentì altresì l’architetto Pietro Laureano, che curò l’ingresso nella famiglia Unesco di Matera nel 1993, ed i funzionari dei due enti.
L’incontro, fissato a seguito del sopralluogo effettuato a Gravina lo scorso 13 novembre dalla delegazione del Mibac, è servito a fissare le tappe ed il cronoprogramma dell’iter da seguire per centrare l’obiettivo: giungere alla nascita di un nuovo sito tutelato dall’Unesco in cui, al fianco di Matera, nell’ambito di una prospettiva culturale unitaria ma in nome della specificità e ricchezza dei propri tesori antropologici, storici ed architettonici, vi sia anche la città del grano e del vino.
«Confermiamo e ribadiamo la nostra disponibilità – ha detto il sindaco di Matera, Adduce – a collaborare con Gravina ed i suoi amministratori, non solo per il rapporto di stima e fiducia che mi lega in particolare al collega Valente, ma per la comunanza di tradizioni e storia che ci porta ora a ricercare nuova linfa e slancio per le nostre comunità nella definizione di una proposta originale che ci veda insieme sotto le insegne dell’Unesco, per intraprendere un percorso di crescita e cambiamento, culturale ancor prima che economico, sulle basi del quale costruire progetti di sviluppo e innovazione». Disponibilità raccolta e ricambiata da Valente, per il quale «quello con Matera è il segno di un’unità di intenti ma anche di un’affinità ideale: nella visione urbanistica e culturale che abbiamo in mente vogliamo restituire a Gravina la sua fisionomia di culla della cultura e della civiltà. Siamo pronti ad investire su ciò, in termini di risorse umane e finanziarie».
Dalle parole ai fatti: al termine del dibattito a più voci, arricchito dai suggerimenti venuti dai dirigenti del Mibac, è stato deciso di creare un gruppo di lavoro unico, incaricato di stilare il dossier per la candidatura, da completare entro il gennaio del 2015. Nel frattempo, come primo passo, il Comune di Matera e quello di Gravina sigleranno un protocollo d’intesa per suggellare le proprie volontà, aprendo contestualmente la fase del confronto con i soggetti istituzionali e le articolazioni sociali, associative ed economiche. E subito dopo, tra aprile e maggio, altro appuntamento, stavolta aperto anche alla partecipazione, oltre che del Mibac, anche delle Soprintendenze ai beni culturali di Puglia e Basilicata per verificare l’esito dei primi sopralluoghi e concordare i passaggi successivi.
«Un metodo di lavoro – chiosa Valente – attraverso il quale intendiamo trasformare in realtà un sogno che pare sempre più vicino e finalmente a portata di mano: ce la metteremo tutta, perché stavolta non ci sfugga».

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