Salvi per miracolo dal crollo di vico Piave. Il racconto di Vito e Maria Rosaria

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Una brutta avventura quella dei coniugi Tortorelli che, per fortuna, si è conclusa bene nella triste vicenda del crollo, avvenuto una settimana fa, della palazzina di vico Piave a Matera.
Salvi per miracolo in un giorno da dimenticare. A raccontare la vicenda inizia la signora Maria Rosaria Tarasco “Eravamo preoccupati da giorni – sottolinea- per quelle crepe nel muro che aumentavano e si aprivano sempre di più. Ma nessuno ci ha dato ascolto. Tanto alla fine eravamo noi a convivere con la paura. Fino a quando sabato mattina, sveglia da poco, ho iniziato a sentire degli scricchiolii. Rumori sordi, netti, strani. Che aumentavano sempre di più. Ho iniziato a gridare e contemporaneamente ho visto che il pavimento iniziava ad avvallarsi. Vedevo che accadeva la stessa cosa al soffitto e intanto chiamavo mio marito che era andata in bagno. In quegli istanti infiniti ho atteso ancora che mio marito rispondesse, poi il pavimento ha iniziato a muoversi e dall’alto cadevano i calcinacci. Ho continuato a chiamare Vito, mio marito, e ho iniziato a correre verso le scale. Dopo qualche secondo è successo l’inferno. Ed è venuto giù tutto mentre uscivo dal portone“.
In quei secondi interminabili Vito Tortorelli si trovava in bagno, in un’ala dell’edificio che non è crollata. Appena resosi conto di quello che stava accadendo si è precipitato verso l’uscita.
“Ho attraversato il corridoio – afferma- e ho visto una nuvola di polvere bianca poi mi sono ritrovato 3 metri più sotto. Non mi ero reso conto scappando che era crollato tutto. Il pavimento del soggiorno alla fine del corridoio non c’era più. Anzi non c’era più nulla. Sopra di me era tutto scoperto“.
Vito Nicola Tortorelli è stato soccorso subito e portato via dalla zona che era già un cumulo di macerie grazie all’intervento di due cittadini di Matera che si trovavano sul posto al momento del crollo. Ha riportato solo delle lievi ferite al collo, una microfrattura al ginocchio e una contusione alla schiena. Vito Tortorelli è un pensionato che abita lì in Vico Piave con sua moglie da anni. Anche a distanza di qualche giorno ha ancora negli occhi e nel viso i segni dello stordimento, del disorientamento di questa tragedia. “Sono ritornato a casa – conclude Vito- per prendere
qualcosa come vestiti ed effetti personali, o perlomeno quello che è rimasto. Ci siamo trasferiti da parenti in questi giorni ma è ora che qualcuno si occupi di noi“. Preoccupazione più che legittima quella di Vito Tortorelli che ha perso in un attimo la propria casa, sacrificio di una vita di lavoro.
Franco Fontana che è stato uno dei primi ad accorrere sul posto ha visto con i propri occhi proprio Vito Tortorelli che veniva soccorso e tratto in salvo da alcuni cittadini che passavano di là: “ho sentito un boato, sono uscito ed è stata una cosa incredibile quello che ho visto. Si sapeva che poteva accadere una cosa del genere, da tempo si vedevano spuntare sui muri numerose crepe che poi con il tempo sono diventate sempre più ampie. Ma nulla è stato fatto fino a che non è successo tutto questo“.
Con il passare dei giorni affiorano anche maggiori dettagli che concorreranno a ricostruire la verità grazie al lavoro della magistratura che vuole dare risposte in tempi brevissimi.
Anche perchè se ne sentono di cotte e di crude sul crollo di vico Piave. Speculazioni, pontificazioni, emulazioni di notizie, opinioni personali spacciate per verità, perizie tecniche “self made”. Si tratta di “notizie” che in molti casi non hanno alcun fondamento e che non fanno altro che alimentare il processo mediatico.
E poi sembra che da una settimana il nuovo sport materano sia la ricerca e la segnalazione di lesioni sui muri. Pure di quelle che sono lì dal terremoto del 1980.

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