A Marconia manca un centro diurno e numerosi servizi per disabili. La denuncia nel convegno sul tema

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Pomeriggio all’insegna delle tematiche sociali in delegazione comunale a Marconia, dove l’UNITRE locale ha organizzato un convegno su “La disabilità nel territorio: risorse e prospettive”. Nonostante l’assenza dei relatori in programma, il dibattito è stato senz’altro molto interessante, ha rilevato notevoli criticità sul tema e su quanto ci sia ancora da fare per permettere ai disabili di condurre una vita con le stesse opportunità del resto dei cittadini; tuttavia, sono state lanciate numerose idee che provano a migliorare e programmare in maniera definitiva le scelte future che l’Amministrazione e i cittadini sono chiamati a compiere. Dei relatori che avevano dato la disponibilità ad un loro intervento, pochi si sono presentati: il presidente della Regione Marcello Pittella si è fatto sostituire dal Consigliere Regionale Bradascio, il Sindaco di Pisticci dall’assessore D’Onofrio, il direttore dell’Azienda Sanitaria di Matera Maglietta dal dottor Cilla. Il convegno, voluto fortemente anche da altre associazioni locali molto legate e vicine alle tematiche di interesse sociale, si è svolto davanti ad un numerosissimo pubblico che ha seguito attento e partecipe ogni momento del dibattito, soprattutto quando i toni si sono accesi. La mediatrice del dibattito, Carmen Centola, psicologa dei servizi sociali del Comune, ha spiegato tutte le iniziative e i progetti in piedi nel territorio pisticcese in favore dei “fratelli” disabili: “Fino a qualche tempo fa era attiva l’iniziativa che permetteva ai diversabili di poter collaborare con i dipendenti del nostro Comune, il “Work Experience”, ma ora il progetto è scaduto; inoltre sono garantiti servizi di riabilitazione al centro AIAS e a domicilio per gli aventi diritto, secondo quanto dispone la legge 104.Ma il problema più grave è che, quando la scuola finisce e i progetti scadono, i genitori di questi ragazzi disabili non sanno cosa fare e si sentono abbandonati dalle istituzioni”.
Quindi “l’obiettivo principale è quello di costruire nel territorio un centro diurno che permetta a questi ragazzi di avere momenti di integrazione e di gioia nelle loro giornate”.
La psicologa Centola espone anche i progetti presentati dal Comune: “ Sono ben tre le iniziative del nostro Comune, segno che la nostra amministrazione ha caro questo delicato tema e speriamo che la Regione approvi il tutto nel più breve tempo possibile; inoltre sono state organizzate colonie estive per questi ragazzi e sono previsti buoni sport che permettono la priorità di accesso per i disabili”.
Il dottor Calzone, sostituto del neuropsichiatra Domenico Mangione, assente, ha fortemente criticato la mancanza di progettualità unitaria della politica su un tema come la disabilità: “Manca un’organizzazione organica: ogni famiglia colpita da questi casi deve poter essere assicurata, la politica deve prevedere delle assistenze minime per tutti e costruire non saltuari progetti locali, ma veri e propri piani estesi a vasti territori”.
L’avvocato Grazia Giannone, con grande esperienza maturata nel suo impegno nel Tribunale del Malato, ha spiegato come la legge si ponga rispetto alla disabilità: “L’art 3 della Costituzione impone allo Stato di eliminare ogni ostacolo per il cittadino: quindi è lo società che deve cambiare per venire incontro al disabile, non viceversa. Il nostro ordinamento ha vissuto interi decenni senza una legislazione attenta e specifica sulle criticità che comporta la materia affrontata, ma sembra che finalmente qualcosa si sia mosso negli ultimi anni, anche se ci sono numerosissimi controsensi: tra questi la diminuzione dei fondi per gli insegnanti di sostegno, scelta azzardata e scellerata”.
Il Dottor Cilla ha posto l’attenzione sui numerosi fondi destinati a progetti per venire incontro alla disabilità, ma utilizzati per fare tutt’altro: “Nel vostro territorio (Pisticci) ci sono tra i tremila e i tremilacinquecento casi di anziani che sono seguiti dall’ASM; più di settecento soffrono di pluripatologie e circa duecento sono seguiti a domicilio. Quello che manca è una sinergia concreta con le istituzioni: ogni volta che ci presentiamo a casa dei pazienti manca puntualmente un’assistente sociale del Comune.”
Improvvisamente l’attenzione si sposta sull’altro delicato tema dell’Ospedale di Tinchi; al riguardo Cilli spiega così la sua posizione: “Per me l’ospedale di Tinchi è centro di riabilitazione, di analisi, di dialisi, ma non certo un impianto in grado di affrontare le situazioni più gravi”.
Il Consigliere Regionale Bradascio invita tutti i cittadini e le associazioni a utilizzare il dialogo per risolvere tutti i problemi e le difficoltà del caso: “L’elemento fondamentale per affrontare serenamente la disabilità è riscoprire il piacere di aiutarci tra noi”. Sicuramente belle parole da parte del Consigliere che, tuttavia, ha ben poco definito quali sono le politiche che la Regione intende concretizzare per aiutare i ragazzi disabili all’integrazione e al miglior utilizzo della cosa pubblica.
Nel successivo spazio dedicato agli interventi del pubblico, il noto professor Tamburrano si scaglia contro il dottor Cilla e contro l’amministrazione regionale che “ha svenduto al miglior offerente l’ospedale di Tinchi che è dotato di una piscina di fisioterapia completata, inaugurata, ma mai utilizzata. L’Ospedale di Tinchi è fondamentale perché al centro della comunità pisticcese che è terza per numero di abitanti in Basilicata e serve anche città come Bernalda, Ferrandina, Montalbano e Scanzano. Inoltre in estate la popolazione sale a quasi trecentomila presenze sulle spiagge di Bernalda e Pisticci e, intanto, l’ospedale chiude”.
L’appassionato intervento del difensore dell’ospedale viene appoggiato da tutta la platea che fa sentire il suo disappunto per aver reso non funzionale un nosocomio come quello pisticcese che era il fiore all’occhiello dell’intera Basilicata.
Da Filippo Ambrosini giunge un’altra pesante accusa, stavolta contro l’Amministrazione Comunale rea di aver sospeso senza rinnovo il servizio di trasporto dei disabili nel centro di riabilitazione AIAS ed il servizio di assistenza ai minori disabili: “Una vergogna senza preavviso che penalizza numerosissime famiglie che, nonostante la lettera inviata al Sindaco, non hanno ricevuto alcuna risposta. Inoltre il Comune non è riuscito a consegnare all’AIAS un terreno comunale su cui costruire un centro degno di questo nome”.
Una situazione anche qui molto difficile, avvallata anche dalla denuncia di un padre di ragazzo disabile che, con ammirevole coraggio, lamenta la sua difficilissima situazione: “Qui si sta parlando naturalmente di tutti questi temi così importanti, ma stiamo dimenticando che nel nostro territorio mancano anche i servizi base in favore dei diversabili; io vivo a Marconia e la mia casa si trova in una strada non asfaltata: quando piove sono impossibilitato ad uscire e quotidianamente incontro difficoltà nel muovermi con il mio bambino”.
Questa storia evidenzia come di fatto poco si stia facendo nel nostro territorio per cercare di migliorare la condizioni di vita dei disabili e rendere la loro esistenza sicuramente più apprezzabile; è il momento di dare una sterzata e andare incontro a questi fratelli che hanno tutto il diritto di poter godere di una vita senz’altro migliore.

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