Piernicola Pedicini sbarca a Bruxelles: è lui il nuovo eurodeputato lucano

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La Lucania ha un nuovo portavoce al Parlamento Europeo: il dottor Piernicola Pedicini è pronto a volare a Bruxelles carico di entusiasmo e voglia di contribuire a ricostruire un’Europa migliore e più a portata di cittadino. Al termine di una lunga campagna elettorale, il pentastellato di Rionero in Vulture è riuscito a strappare il pass per l’Europa, non senza momenti di suspense e incertezza.
Insieme a lui eletto anche Gianni Pittella che giunge così al quarto mandato consecutivo: il fratello del governatore lucano ha ottenuto un consenso amplissimo, precedendo addirittura la deputata Pina Picierno ed essendo il candidato più suffragato al Sud e secondo a livello nazionale per quanto riguarda il Partito Democratico.
Di seguito vi proponiamo l’intervista al nuovo eurodeputato lucano.

Piernicola Pedicini, come ha vissuto queste intense giornate?
“Sono stati giorni sicuramente difficili e particolari, ancora non riesco bene a rendermi conto di quanto accaduto. La campagna elettorale è stata faticosa, tantissimi chilometri per il Sud Italia, supportato da piazze sempre fantastiche che hanno saputo dimostrare grande sostegno al nostro lavoro e hanno scatenato in me grande entusiasmo. Sono sempre stato molto sereno perché, indipendentemente dal risultato finale, sono il tipo che si impegna molto, dà il massimo e, secondo il mio modo di vedere le cose, quando dai tutto te stesso il risultato finale è relativo.
Poi la nottata dello spoglio è stata particolare: sono andato a letto alle 4 di notte dodicesimo in graduatoria, mentre alle 8 del mattino ero diventato quarto. Dopo un’ora sono stato superato, ma con il quinto posto non accedevo all’Europa. Tuttavia, l’aumento dei voti per il Movimento al Sud ha fatto scattare il quinto seggio a discapito dell’Italia centrale, anche se la situazione è restata in bilico per tutta la giornata.

Giudica il risultato conseguito dal Movimento Cinque Stelle a livello nazionale una sconfitta, oppure no?

Naturalmente è una sconfitta, ma non nelle proporzioni che stanno rimarcando le testate giornalistiche. E’ una sconfitta rispetto alle attese, perché noi del Movimento ci aspettavamo un risultato migliore, anche se rimaniamo comunque la seconda forza del Paese.

Per le tv e per le piazze, il giorno successivo alle elezioni, il “colpevole” di questo risultato inaspettato è stato Beppe Grillo che, con alcune sue affermazioni e frasi, avrebbe spaventato gli elettori. Lei cosa ne pensa?

A mio parere Beppe Grillo ha condotto un’ottima campagna elettorale, lasciando spazio ai parlamentari che hanno un credito sempre più forte verso la gente, andando in televisione, sia lui sia Casaleggio. Nei comizi Grillo è stato sempre in forma, ha saputo trascinare le piazze, ma si è perso in alcuni particolari che si potevano evitare: parlare di Hitler o di tribunali popolari sono state mosse sbagliate perché così presti il fianco alla facile strumentalizzazione da parte di stampa e televisione.

In queste ultime ore sembra che il Movimento Cinque Stelle si sia avvicinato a Nigel Farage , leader degli euroscettici inglesi. Conferma questa posizione oppure no?

Nel Parlamento europeo è fondamentale formare un gruppo parlamentare di quaranta eurodeputati per avere una voce importante nel lavoro generale dell’organo comunitario; per formarne uno servono venticinque eurodeputati di sette paesi diversi, mentre quello da quaranta permette di partecipare alla nomina delle cariche più importanti in Parlamento come i questori, i vice presidenti e via dicendo. Per questo è fondamentale cercare delle forze politiche che abbiano un programma politico in comune con il nostro: quello di Farage è uno di quelli, anche se vi sono molti punti antitetici e di contrasto. Per questo stiamo semplicemente facendo dei sondaggi; ci sono anche altre forze che ci interessano, ad esempio i Verdi europei. Il nostro obiettivo è arrivare ad un gruppo parlamentare di quaranta deputati per avere un ruolo importante nel Parlamento.

La Basilicata chiede da tempo l’attenzione dell’Europa. Come cercherà il nuovo eurodeputato Pedicini di venire incontro alle esigenze lucane?

In Europa si ragiona diversamente rispetto al contesto nazionale, nel senso che non si va nell’istituzione e si presentano i problemi della Basilicata. Un eurodeputato entra in una commissione e cerca di creare dei provvedimenti che abbiano un impatto positivo a livello regionale: per questo il mio obiettivo è quello di accedere, vista la mia esperienza lavorativa, nella Commissione Salute e Ambiente proprio perché i principali problemi del Sud sono questi. Se non dovessi riuscirci opterei per la Commissione Ricerca, Industria ed Energia perché comunque è connessa ai nostri problemi. Lavorare in queste commissioni significherebbe lavorare per la Basilicata e per la risoluzione dei problemi che la affliggono.

Un tema affrontato in campagna elettorale riguarda il famoso fiscal compact: questo trattato internazionale, allo stato attuale, in che maniera andrebbe ad incidere sull’economia lucana?

Avrebbe un impatto assolutamente negativo: la Basilicata è una regione a livello uno, già duramente provata dai problemi economici e dalla crisi che ha messo ulteriormente in discussione una economia già fragilissima e flagellata da una disoccupazione crescente. Con il fiscal compact il budget proveniente dallo Stato si assottiglierebbe notevolmente perché noi pagheremmo quanto previsto dal trattato con tagli ai finanziamenti: in una Regione già ultra povera come la nostra, questo sensibile venir meno dei fondi provocherà la scomparsa dello Stato sociale e il nostro territorio sarà uno dei primi a risentirne, con ripercussioni in tutti i settori, dall’università alla sanità passando per gli enti locali. 50 miliardi all’anno sono una enormità: al momento è impossibile trovare una copertura per l’IMU, figuriamoci per una cifra così grande.

Nella appena conclusa campagna elettorale, a Bernalda, si è parlato di sportelli europei per intercettare i fondi comunitari da poter usare nei vari Comuni: questa potrebbe essere un’ottima strada per avvicinare l’Europa ai Comuni del Sud?

E’ una buona idea, senz’altro. Io avevo proposto un’altra strada che coinvolgeva le Camere di Commercio e le università perché la maggior parte dei fondi europei che noi puntualmente perdiamo sono quelli che riguardano la ricerca. Per questo, facendo studiare ai ragazzi, con un corso specifico, le modalità per intercettare i fondi europei, tale materia verrebbe collegata direttamente alle esigenze del territorio, creando così un collegamento tra università e attività produttive, quindi con le piccole e medie imprese, con il turismo, l’agricoltura e l’allevamento, coordinandole tramite il ruolo della Camera di Commercio e dell’Europa stessa, ma anche la proposta degli sportelli europei è da prendere in considerazione.

Un caloroso in bocca al lupo da parte di tutta la Basilicata a Piernicola Pedicini per l’importante lavoro che dovrà effettuare in Europa, senz’altro cruciale per il futuro della nostra Regione.

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