Sostenibilità esaurita in Valbasento: il FAP chiede a Di Trani atti consequenziali

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In vista della riunione convocata a Potenza nel pomeriggio odierno per discutere della situazione in Valbasento, il Forum Ambientale Permanente (FAP) del Comune di Pisticci, in seguito all’assemblea straordinaria svoltasi ieri 23 giugno, invita il Sindaco Vito Anio Di Trani a rappresentare con fermezza al tavolo regionale le richieste e proposte formulate nel documento programmatico “Valbasento, sostenibilità esaurita”, presentato ad aprile scorso in conferenza stampa, durante la quale il primo cittadino e l’Assessore all’Ambiente Pasquale Domenico Grieco ne hanno condiviso pubblicamente i contenuti.
L’immediato stop dei reflui provenienti dall’esterno dell’area industriale deve essere il punto di partenza imprescindibile, rispetto al quale non è più accettabile alcun compromesso. Per le attività che rimarranno in essere nell’area, occorrerà individuare ed applicare le Migliori Tecnologie Disponibili, volte alla salvaguardia della salute di cittadini e lavoratori e alla tutela degli interessi di tutte le altre attività economiche che potrebbero subirne gli effetti negativi.I reflui interni che potranno continuare ad essere trattati presso gli impianti di
Tecnoparco dovranno essere tracciabili e monitorabili. E’ necessario, inoltre, che tutta la popolazione del comprensorio pisticcese venga sottoposta a screening sanitario e che venga monitorata la catena alimentare.
Il completamento dei lavori di copertura delle vasche e il monitoraggio dell’aria, del suolo, dell’acqua e della radioattività, di cui si è discusso nel precedente incontro in Regione di giovedì 19 giugno, potranno trovare reale efficacia solo in questo quadro.
Confidiamo che il Sindaco saprà mantenere fede agli impegni assunti con il FAP, operando quelle scelte politiche che potranno finalmente garantire alla popolazione, prima di tutto quella di Pisticci scalo, di vivere in un ambiente salubre.
La soluzione del problema inquinamento in Valbasento, di cui i miasmi rappresentano solo un sintomo, non può essere trovata ai tavoli tecnici. La sostenibilità esaurita dell’area non ha bisogno di essere ulteriormente dimostrata con analisi e ricerche scientifiche, poiché ampiamente documentata negli atti che l’hanno individuata come Sito di Interesse Nazionale da bonificare. Mentre si continua a discutere, l’impatto delle attività di trattamento reflui si somma quotidianamente alla pesante eredità lasciata in Valbasento dalla chimica del passato.
A Tecnoparco non chiediamo di chiudere i battenti, ma di tornare alla sua funzione originaria, mettendosi a servizio di un serio progetto di rilancio dell’area, capace di interpretare le esigenze di sostenibilità espresse dal territorio e di far crescere il livello occupazionale. Le risposte non possono più essere procrastinate. C’è bisogno di immediate azioni risolutive che il FAP è pronto ad intraprendere.

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