Pisticci e Marconia tra degrado e abbandono: storia di un declino diffuso

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Continua la paradossale situazione del Comune di Pisticci, braccato dalla terribile morsa del degrado e dell’abbandono. Strade ancora chiuse dopo dieci mesi dall’alluvione che ha devastato il metapontino, case che crollano nonostante controlli e rassicurazione degli addetti ai lavori, paesi allo sbando con strutture fatiscenti, marciapiedi inesistenti e cittadini maleducati che abbandonano rifiuti praticamente ovunque. Una cartolina quasi spettrale quella di Pisticci e Marconia, soprattutto perché è una fotografia dell’attuale periodo estivo, quando la situazione dovrebbe essere migliore, vista la vicinanza con il mare e l’importanza che il turismo riveste per il locale tessuto economico. Iniziando proprio dalla frazione pisticcese, la situazione non è delle più rosee: al momento la cittadina jonica risulta isolata vista la chiusura di diverse strade che la collegano con la Basentana e con la Jonica. La Destra Basento è ancora chiusa al traffico, ma i lavori per ripristinare la percorribilità non sembrano voler iniziare, nonostante da mesi il Comune di Pisticci abbia più volte rassicurato la cittadinanza circa l’arrivo dei fondi per finanziare tali opere. La strada che collega l’abitato con Bernalda e con la Basentana è franato in più punti e al momento è diventato una discarica a cielo aperto, con numerosi cittadini incoscienti che abbandonano un po’ di tutto, dagli scarti di materiale edile agli elettrodomestici. A Marconia mancano completamente marciapiedi che siano in grado di difendere l’incolumità dei pedoni, mentre per i disabili la situazione è tragica in quanto costretti a percorrere le carreggiate vista l’assenza dei marciapiedi, mentre tra quelli esistenti, in molti mancano gli scivoli che ne permettano l’accesso. In quasi tutti i quartieri regna incontrastata l’erba alta che stenta ad essere controllata dagli addetti ai lavori: sono gli stessi cittadini che spesso si armano di “zappetta” e tentano in ogni modo di migliorare una situazione altrimenti insostenibile.
Da segnalare che finalmente il manto stradale che collega San Basilio con Pisticci è stato ripristinato proprio nel rettilineo che conduce al mare: da anni la carreggiata era in una situazione fatiscente e di disagio per gli automobilisti, ma proprio la scorsa settimana l’ente preposto è intervenuto per mettere in sicurezza il tratto di strada percorso da migliaia di turisti che affollano la spiaggia pisticcese. Certo, il periodo in cui i lavori sono stati effettuati (piena estate) non è dei migliori, visto che ha compromesso l’andamento del traffico, ma poiché la situazione generale è critica, l’importante è che finalmente si è posto rimedio ad un problema di lunga data.
Per quanto riguarda Pisticci centro il pericolo più grande al momento riguarda la frana: in tutto l’abitato, infatti, sono apparsi numerosi striscioni che sottolineano tale pericolo, avvallati dal crollo di alcune case in rione Marco Scerra a seguito di una perdita d’acqua che ha messo in pericoli la vivibilità dello storico rione. Ma i cittadini sono scontenti anche della zona storica, in cui da tempo regnano abbandono e rifiuti che puntualmente i cittadini “dimenticano” di buttare negli appositi contenitori. Fortunatamente è arrivato agosto e, almeno per un mese, il centro storico sarà frequentato per le varie manifestazioni culturali organizzate nel suggestivo scenario della Terravecchia: ma l’inverno è vicino e si rischia l’ennesimo abbandono a se stesso di una delle zone più belle della Lucania. Stessa sorte probabilmente toccherà anche al Dirupo, altro rione a rischio frana e senza nessuna reale valorizzazione della sua portata artistica e storica. Inoltre, anche quest’anno, in occasione delle feste patronali in onore dell’amatissimo San Rocco, i fedeli dovranno rinunciare alla storica chiesa dedicata al Santo Patrono, chiusa da più di due anni per pericolo crollo, ma ancora senza interventi che ne mettano in sicurezza la struttura. A Pisticci Scalo, invece, i residenti continuano a denunciare il terribile odore di morte con cui quasi ogni sera sono costretti a convivere: i miasmi, infatti, imperversano nell’aria della Valbasento, costringendo i residenti a barricarsi nelle case per provare a sfuggire al tanfo senz’altro pericoloso per la salute. In questa circostanza è la Regione che non riesce a definire una soluzione coerente e che tuteli il diritto alla salute degli abitanti pisticcesi, con l’Amministrazione locale che manca di coraggio e di mezzi idonei a risolvere uno dei problemi più delicati del territorio negli ultimi anni.
Una immagine di Pisticci e Marconia forse apocalittica, ma non certo esagerata che sottolinea il declino che da anni avanza sul territorio e che sta divorando ogni tentativo di valorizzazione e miglioramento dei due paesi: un declino inarrestabile che sta chiudendo nella sua morsa quanto di bello il territorio offre e, al momento, nessuno riesce a trovare una concreta soluzione che permetta alla realtà pisticcese di rialzarsi.

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