Intitolata al melfitano Pasquale Cignarale la sede Anps di Canosa di Puglia

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Il prossimo 4 ottobre verrà onorato un figlio della Lucania: si tratta di Pasquale Cignarale, pluridecorato come militare e come agente di polizia, nato a Melfi il 22 aprile del 1920, cresciuto nella cittadina lucana, figlio di un calzolaio della città federiciana e di umilissimi origini. Partecipò alla Seconda Guerra Mondiale e fu fatto prigioniero sul fronte greco dalle truppe tedesche; internato per due anni nel campo di concentramento di Buchenwald, in Germania, Cignarale ha vissuto sulla sua pelle le privazioni e le terribili vessazioni della deportazione nazista, patendo fame e dolore per la morte di numerosi compagni. Al termine della guerra, il militare italiano tornò nella sua Melfi a piedi, sopravvissuto alla guerra e alla follia nazista e fu insignito di due croci al merito di guerra; nel 1947 fu chiamato ad indossare la divisa della Polizia di Stato e iniziò la sua carriera a Trieste, per poi spostarsi prima a Bari e poi a Canosa di Puglia, dove si stabilì con la moglie Teresa Montanarella, anche lei di Melfi, e i sette figli. Nella cittadina pugliese l’appuntato si è distinto per alcune gesta eroiche, tanto da meritarsi una medaglia d’argento al merito di servizio e una medaglia di bronzo al valore civile e numerosi attestazioni di merito di servizio. Il suo lavoro nella città fu molto apprezzato dai canosini che ancora oggi ne ricordano il coraggio e la difesa dei più deboli, tanto da considerarlo autentico punto di riferimento per la cittadinanza.
Cignarale rimase molto legato alla città di Melfi, visti i profondi legami familiari e l’affetto che ha conservato in vita per la sua terra.
Proprio per la sua straordinaria carriera, l’ANPS (Associazione Nazionale Polizia di Stato) di Canosa di Puglia ha deciso di intitolare la sede canosina in suo onore, per ricordare quanto di buono è stato fatto per la città dall’appuntato lucano. L’inaugurazione della sede avverrà il prossimo 4 ottobre alle 12, alla conclusione di una messa in suffragio del poliziotto, deceduto nel 2004, presso la Cattedrale di San Sabino.

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