Le reazioni di istituzioni e cittadini pisticcesi allo stop dei reflui

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La notizia della sospensione dei reflui del petrolio presso la società Tecnoparco Valbasento ha scatenato le reazioni nella comunità pisticcese: se da una parte vi è chi apprezza la decisione presa al tavolo regionale come primo passo verso una risoluzione definitiva a favore di ambiente e salute, dall’altra vi sono anche coloro che vedono nella decisione l’ennesimo contentino dato alla cittadinanza per fermare i venti di protesta che da quasi una settimana soffiano su Pisticci. Il Sindaco Di Trani, di ritorno dal tavolo tecnico di Potenza, ha fatto visita al presidio permanente di Piazza Umberto I per ragguagliare la cittadinanza dei risultati ottenuti nell’incontro con ENI e Tecnoparco: “Il nostro obiettivo era la sospensione della lavorazione dei reflui del petrolio provenienti dalla Val d’Agri per fare controlli più accurati e dare maggiore tranquillità alla gente. Al tavolo tecnico la Regione, ENI, Tecnoparco hanno compreso che in Basilicata non si scherza più; hanno capito che i lucani vogliono essere attori principali della nostra storia e non vogliono demandare ad altri le loro questioni; hanno capito che è un bene parlare con la gente e, nel nostro caso, con la popolazione pisticcese. Abbiamo affrontato i soliti temi: la Basilicata come regione tra le più ricche d’Europa, della disoccupazione imperante, della precarietà in cui molti abitanti versano da tempo. Ho sottolineato- prosegue il primo cittadino- come il paradosso della Regione più ricca e, allo stesso tempo, più povera non possa più esistere ed è impensabile che la gente della Valbasento debba essere cavia di questo sistema. Abbiamo chiesto controlli secondo nostri parametri e di scoprire quali indagini e verifiche siano state fatte in passato per questo territorio per capire cosa ARPAB ed ENI hanno prodotto. Siamo giunti a conclusione che dal 1°dicembre al 31°dicembre Tecnoparco non riceverà più i camion provenienti dalla Val d’Agri. In questo periodo verranno effettuate indagini e campionamenti per dimostrare che i reflui costituiscano o meno un pericolo serio per la salute dei cittadini e per l’ambiente”. Il sindaco ha inoltre sottolineato che quello che si voleva ottenere tramite ordinanza è stato ottenuto tramite azione politica, con una posizione comune tra Tecnoparco, ENI, Regione Basilicata e Comune di Pisticci. Altro grande risultato del tavolo tecnico è il Protocollo d’Intesa: “Per quanto riguarda la materia radioattiva ci sarà una regolamentazione tramite Protocollo d’Intesa in cui si definiranno i livelli di radioattività consentiti. Non abbasseremo la guardia e il presidio permanente continuerà: il petrolio potrebbe portare benefici nel territorio, ma questo solo se si osservano le regole e non si fa il mestiere del pirata, cosa che è avvenuta fino ad oggi”.
L’ASSESSORE PASQUALE GRIECO – Il membro della Giunta Di Trani ringrazia subito la cittadinanza: “Vi ringraziamo per la fiducia che ci avete dato in questi tavoli: il risultato raggiunto non è dell’Amministrazione, ma della comunità tutta. Abbiamo preteso rassicurazioni circa il fatto che il valore di radionuclidi rilevati non costituisca pericolo umano e ambientale: in tal senso abbiamo ottenuto certificazioni non solo dell’ARPAB, ma anche dell’ISPRA, dell’ISS e di luminari di università italiane. Sotto l’aspetto tecnico abbiamo raggiunto due risultati importanti: dal 2010 ENI effettua controlli circa la presenza di radioattività sulle acque di strato in uscita e, per la prima volta, al prossimo tavolo del 16 dicembre, avremo il dossier completo di tutte le analisi compiute fino ad oggi dall’ente petrolifero, cosa ad oggi sconosciuta. Abbiamo poi ottenuto la costituzione del Protocollo d’intesa-aggiunge l’assessore- con possibilità di definire il livello legale di radionuclidi con un valore più basso rispetto allo standard europeo. Nessun dorma perché la Valle è inquinata da presidi industriali del passato e dunque tutti devono fare la loro parte”. Grieco, nel successivo dibattito, ammette che un mese non basterà per le indagini: “Sicuramente trenta giorni non basteranno per avere un quadro ben definito della situazione, ma verranno raccolti dati riguardo all’accumulo in falda di radionuclidi; verrà analizzata la vegetazione limitrofa per verificare se vi sia un bioaccumulo; saranno fatti studi animali per capire se queste sostanze hanno impattato sulla vita degli animali locali e, di conseguenza, anche sui cittadini”.
L’attenzione resta alta presso il Presidio Permanente di Pisticci che, dopo aver emesso un comunicato ufficiale sulle novità del tavolo tecnico di Potenza, ha ospitato l’ingegnere nucleare Antonio Alberti, cinquattottenne di Viggiano, conosciuto dall’opinione pubblica per la sua lettera a difesa del territorio inviata qualche settimana fa al Presidente della Regione Pittella, al Direttore ARPAB Schiassi e al Dirigente Regionale del Dipartimento Ambientale Santoro.

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