Ufficialmente chiusa la telenovela Amministrazione di Bernalda – Nicola Caputi: l’ormai ex assessore alla Cultura, infatti, è stato “dimesso” dai suoi ex alleati e ha abbandonato la maggioranza. Al suo posto, nel Consiglio Comunale tenutosi lo scorso 10 febbraio, è stato nominato il nuovo Assessore: si tratta di Domenico Calabrese, ex capogruppo di Bernalda e Metaponto al Centro in seno all’assise comunale, a sua volta sostituito da Saverio Sarubbo. La lunga querelle tra Caputi e la Giunta del Sindaco Tataranno è iniziata qualche settimana fa e ha visto scontrarsi i protagonisti a colpi di post sui social network, con la cittadinanza che ha preteso un chiarimento a livello istituzionale. L’ex assessore con delega alla Cultura Nicola Caputi ha rivendicato una sorta di accanimento nei suoi confronti: infatti, secondo quanto espresso sul suo profilo facebook, Caputi si chiede quale sia stato il criterio che ha portato alla revoca e se il controllo sull’operato sia stato esteso anche ad altri assessorati. Il giovane consigliere ha abbandonato la maggioranza e, con un post al veleno, ha chiuso definitivamente la sua avventura con il gruppo consiliare Bernalda e Metaponto al Centro:
“Da oggi si apre un nuovo percorso politico. Senza poltrona ma pieno di orgoglio, dignità e libertà. REVOCATO senza una motivazione credibile, senza un giudizio di merito sull’operato svolto, senza un confronto all’interno della maggioranza. Revocato per EDITTO !
REVOCATO perché la gente onesta, non è ancora di moda, qui al Sud !
Perché l’unico talento che ancora conta è l’OBBEDIENZA al padrone di turno. Ho sacrificato una poltrona, messo da parte le ambizioni personali, per salvaguardare la DIGNITA’ di tutti i miei elettori.
Quelli che mi dicevano: “Non è ca quann’ sciat dà, v’ fascit cumannà da Bndett ? ”
Beh, se c’è qualcuno che ha interpretato male il mandato elettorale, quel qualcuno non sono di certo io! Avrò tanti difetti, potrò essere irruente ed un tantino aggressivo, nemmeno troppo politically correct però sono una persona ONESTA. Ci sarà un motivo se sono stato IL Più VOTATO DI TUTTO IL PAESE? Oggi è stata SOVVERTITA la volontà popolare, nessuno ha aperto bocca. UN SILENZIO ASSORDANTE !!!
Tutto questo vi si ritorcerà contro come un boomerang ! Io posso camminare a testa alta nel MIO paese! Ad maiora. W la democrazia (perché la TRASPARENZA ci ha abbandonati già da tempo) !”
Nei giorni scorsi era arrivata la piccata risposta dell’Amministrazione Comunale, con il primo cittadino che aveva provato a spiegare quanto accaduto:
“Appena insediato il sindaco Tataranno ha deciso di confermare la status quo preesistente in tema di capisettore (decreto sindacale n.5/2014), dando fiducia a chi precedentemente occupava quel ruolo al fine di valutare di persona il loro operato, puntando esclusivamente sulla obiettività dei risultati e sulla competenza nell’operare le proprie scelte.
Nel corso dei primi otto mesi di mandato sono maturate, però, delle evidenze tali per cui l’amministrazione ha ritenuto di non poter soprassedere oltre e, al fine di realizzare al più presto gli obiettivi posti a base del patto elettorale con i cittadini di Bernalda e Metaponto, ha deciso di prendere una posizione in netta discontinuità con il passato. A tal proposito si fa riferimento al decreto sindacale n.1/2015 con il quale il sindaco Tataranno revoca dall’incarico di responsabile della P.O. n.1 la dr.ssa Zambrella Lucia motivando adeguatamente tale sofferta decisione e ponendo alla sua base le motivazioni indicate nel citato decreto di revoca, affidando al responsabile della P.O. n.3 ad interim la posizione apicale della P.O. n.1 (decreto sindacale n.2/2015)”. E’ in seguito a questa scelta, secondo gli amministratori, che si scatena la reazione di Nicola Caputi in quanto la dirigente in questione è sua madre: “L’ex assessore nel mostrare un’improvviso slancio di ribellione nei confronti di una inesistente restrizione della libertà di azione di questa amministrazione, sofisticando artatamente la realtà, ergendosi a difensore dei sani principi, tenta di rappresentare le scelte che hanno riguardato la posizione organizzativa attribuita a sua madre, come frutto del suo rifiuto di allinearsi a chissà quali imposizioni, sbandierando la difesa di una propria dignità che tuttavia non l’ha ancora spinto a rinunciare al ruolo stesso ed alla relativa indennità di carica che ancora percepisce . In realtà il decreto di revoca di sua madre, assolutamente autonomo e basato su precise ed oggettive motivazioni, ha determinato di fatto la latitanza ed il totale disinteresse dell’assessore alla vita amministrativa (come dimostrano le sue ripetute assenze alle riunioni di giunta consultabili sull’albo pretorio online), tradendo, lui si, il mandato ricevuto dai cittadini prima ancora che dal Sindaco poi che l’ha nominato assessore. Nicola Caputi, purtroppo per lui, viene smentito puntualmente dalla cronologia dei fatti”.
La resa dei conti è avvenuta in Consiglio Comunale: congedato Caputi, il nuovo assessore è Domenico Calabrese, ma la sensazione è che ci saranno nuovi episodi di questa intricata questione politica.
Foto: Vincenzo Petrocelli