La rinascita di Daniel Alfredo Margarita con la maglia della Civitanovese

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Foto: Fabio Burgio

Il Parma sta fallendo, lentamente e gradatamente, nel clamore generale: si parla di Serie A e di milioni di euro. Tuttavia, in Italia ci sono situazioni simili a quella ducale, se non più gravi e spesso messe nel dimenticatoio, che certificano la malattia del calcio italiano: numerose società sportive issano bandiera bianca, a volte con l’onore delle armi, altre volte con vere e proprie fughe dei vertici societari che abbandonano la barca mentre affonda, tradendo ogni principio che ispira la disciplina. Uno di questi casi l’ha vissuto la cittadina di Civitanova Marche: la storica Civitanovese, formazione militante nel campionato nazionale di Serie D, ha avuto una annata travagliata proprio come è accaduto in Serie A al glorioso Parma, sgretolatosi come neve al sole per problemi legali ed economici. Nelle Marche, a pochi chilometri da Macerata, il protagonista della debacle sportiva è stato il presidente Patitucci che, in balia dei creditori e assediato da debiti insormontabili, dopo vane promesse ha lasciato i giocatori, la società e lo staff tecnico all’asciutto, compromettendo quanto di buono fatto durante la stagione dai tesserati e creando situazioni drammatiche per tutti i fuori sede, i tesserati e i dipendenti della società rossoblù. In un ambiente che rischia drammaticamente di sparire dal mondo del calcio dopo anni di grande storia si è distinto per professionalità un calciatore lucano, originario di Bernalda: si tratta di Daniel Alfredo Margarita, laterale di centrocampo che, nonostante la stagione sfortunata per la sua squadra, è riuscito a togliersi numerose soddisfazioni e a rilanciarsi nel mondo calcistico, regalando emozioni al pubblico marchigiano, capace a sua volta di dimostrare grande riconoscenza nei confronti di Margarita. In totale, il centrocampista lucano ha collezionato 23 presenze, realizzando 7 gol, di cui uno di fattura eccezionale che ha fatto il giro del web: “Questo è il bello, ma anche il brutto del calcio- afferma Daniel Margarita – Fino a qualche mese fa pregavo perché qualcuno si ricordasse ancora di quello che avevo fatto con tanti sacrifici in tanti anni di carriera. Fa ovviamente piacere sapere che il mio gol ha fatto il giro del mondo, ma non dovrebbe servire una rete, seppur così bella, per ricordarsi di un giocatore”. Daniel Alfredo Margarita, infatti, con questa annata, ha definitivamente messo alle spalle un gravissimo infortunio patito con la maglia del Perugia, proprio nella stagione della promozione in Prima Divisione: “Il Perugia è una squadra che porterò per sempre nel cuore. Mi ha dato soddisfazioni enormi,in una città che lottava per tornare in campionati che merita. La stessa società che, in seguito al mio infortunio, non ha creduto più in me, ma il calcio è anche questo”. Dopo l’infortunio, la lenta risalita e la parentesi di Porto Tolle, prima del rilancio definitivo con la Civitanovese, squadra costruita per vincere il campionato e che, nonostante le vicissitudini societarie ormai note, è riuscita a sfiorare la qualificazione ai play-off promozione per salire in Lega Pro.

Daniel, un’annata che per te ha rappresentato la riconsacrazione definitiva dopo l’infortunio del 2012, ma che presto si è trasformata in un incubo per i guai societari che hanno afflitto la Civitanovese. Nonostante i mancati pagamenti, hai deciso di restare e chiudere la stagione regolare. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta?

Il giorno che deciderò di tirarmi indietro per questo tipo di vicende societarie smetterò di giocare. Dopo un anno e mezzo di inattività era importantissimo continuare a fare bene: avevo appena riacquistato in me stesso nuova consapevolezza, anche grazie allo straordinario apporto dello staff tecnico. Questa situazione forse mi ha dato più forza per completare una grandissima stagione.
 

 
La situazione della Civitanovese si è verificata in tante piazze calcistiche italiane, addirittura in Serie A con il Parma: è il segnale che il calcio ha preso una direzione sbagliata?

Purtroppo si. Sono di pochi giorni fa le ultime notizie di calcio scommesse e questa la dice tutta su quanto di negativo ci sia nel mondo del calcio. Mi meraviglio che la Lega e le istituzioni continuino ogni anno a far girare personaggi che stanno distruggendo il calcio, uno sport bellissimo e una passione per milioni di persone.

Nonostante le difficoltà, siete arrivati ad una manciata di minuti dai play-off promozione: è il segnale che la Civitanovese era composta prima che da calciatori da uomini veri?

Sono certo che se la situazione societaria fosse stata sana e trasparente saremo stati qui a parlare di play off, se non di vittoria campionato. Siamo stati un gruppo di ragazzi fantastici, sia dal punto di vista umano che sportivo. E il risultato finale (settimo posto), nonostante tutto, lo dimostra.

Oltre al super-gol che ha fatto il giro del web e delle principali emittenti televisive, un’altra giornata che difficilmente dimenticherai è stata quella del primo gol siglato con la maglia della Civitanovese a Fano, proprio nello stadio in cui hai subito il grave infortunio che non ti ha permesso di proseguire la scalata alla Serie B con la maglia del Perugia. Anche li emozioni forti e una grande voglia di rivincita?

E’ stata una rivincita, oltre che una grandissima soddisfazione .Forse ci si è messo di mezzo il destino, non lo so,ma è stata un’emozione indescrivibile che mi ha dato una forza enorme e mi ha aiutato durante tutto il corso della stagione sportiva.

Ormai è tornato il grande Daniel Margarita: cosa ti aspetti per il tuo futuro? Quale è il tuo sogno nel cassetto che da calciatore non hai ancora realizzato?

Mi basterebbe poter fare quello che più mi piace: giocare ancora qualche annetto a calcio. Vorrei realmente provare a rientrare tra i professionisti, accompagnato dalla mia splendida famiglia. Spero che loro possano seguirmi come sempre e supportarmi nei miei futuri impegni.

Quale è stato il giorno più bello della tua carriera?

Credo sia stata l’ultima partita di quest’anno perché ho potuto finalmente portare in campo entrambi i miei figli. Mathias e Cristiano sono il mio orgoglio e questa mia rinascita sportiva è tutta per loro.

Capitolo Basilicata: si è chiusa un’ottima annata per le nostre squadre. Melfi e Francavilla salve nei rispettivi, Matera e Potenza ai play-off. C’è la possibilità che tu possa vestire una di queste maglie in un futuro prossimo?

Seguo sempre risultati e classifiche delle squadre lucane e mi fa piacere che quest’anno le cose siano andate bene per tutte. Per quanto riguarda il mio futuro con queste squadre è ancora presto per parlarne: non escludo nulla a priori, “chi vivrà vedrà”.

Bernalda, tuo paese d’origine, ha dimostrato sempre grande vicinanza in questi anni ed è fucina di grandi talenti: quali sono, a tuo parere, gli elementi che non devono mai mancare nel processo di crescita di uno sportivo?

Credo che uno sportivo non debba mai dimenticare la passione e la determinazione, due elementi profondamente legati tra loro che ti permettono di affrontare ogni ostacolo non solo nello sport, ma anche nella vita.

Nel corso della tua carriera hai dimostrato una grande personalità e lealtà, qualità che hanno saputo incantare tanti tifosi: si può dire che è difficile trovare calciatori con le tue qualità morali?

Il mondo del calcio è fatto di tante persone che svolgono questo “lavoro ” con il cuore e con una dedizione tale che li porta ad essere amati da intere piazze senza neanche rendersene contro. E naturalmente ci sono altre persone per cui questo sport è solo una moda o un qualcosa con cui divertirsi per un po’. Chi viene allo stadio, però, sa riconoscere perfettamente chi entra in campo e dà tutto per la loro stessa causa. La mia esperienza professionale mi ha portato a conoscere e ad affezionarmi a persone meravigliose.

Non resta che augurare a Daniel Alfredo Margarita il meglio per la sua carriera, magari con una maglia di una squadra della nostra regione: la cosa certa è che Daniel, qualunque sia la sua prossima squadra, saprà dimostrare ancora le sue doti tecniche, professionali e umane, portando con se un bagaglio di esperienze non indifferente. Auguri Daniel!

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