Si è svolta ieri presso Casa Cava, a Matera, la presentazione del nuovo logo della Fondazione Matera Basilicata 2019, risultato vincitore del bando indetto nel febbraio 2016.
Il professionista che ha ideato il logo è il designer grafico Ettore Concetti, di Gorizia.
A illustrare le procedure di selezione e le motivazioni della scelta del logo fra le 450 proposte progettuali arrivate dall’Italia e dall’estero sono stati i membri della commissione di valutazione, Cinzia Ferrara, Presidente dell’Aiap (Associazione italiana design della comunicazione visiva), Mauro Bubbico, grafico e docente di grafica presso alcune Università Italiane nonchè membro dell’AGI (Alliance Graphique Internationale), e Paolo Verri, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019.
All’incontro, moderato dal giornalista Sergio Palomba, dopo i saluti della presidente dellaFondazione, Aurelia Sole, sono stati presentati alcuni esempi, dall’Italia e dall’Europa, di eventi che hanno cambiato il proprio logo dalla fase di candidatura a quella della manifestazione ufficiale. Roberto Arditti, ha portato la testimonianza di Expo 2015, mentre Svetlana Kuyumdzhieva, quella di Plovdiv, la città bulgara che nel 2019 sarà Capitale Europea della Cultura insieme a Matera.
Il logo è stato mostrato al pubblico attraverso una video animazione che ne ha raccontato la genesi, illustrata poi nel dettaglio da Ettore Concetti: “L’idea progettuale del logo per Matera2019 prende forma dal forte impatto visivo che porte e finestre conferiscono alla visione morfologica della città dei Sassi. Espressione dell’identità e della cultura del luogo, esse sono metafora dell’apertura della città e dei suoi abitanti al futuro ed allo stesso tempo della volontà di includere la cultura europea tutta, di esserne parte e custode. Porte e finestre quindi sono stati gli elementi geometrici cardine su cui si è posta l’attenzione e perciò in seguito evidenziati estraendoli dal contesto e andando a formare una trama visiva. In un secondo momento sono stati selezionati cinque rettangoli rappresentativi da associare ai cinque sotto-temi del tema richiesto, quest’ultimo di notevole contenuto ed importanza basato sul concetto di coproduzione culturale, di cittadinanza culturale, di apertura, di progresso e di co-creazione. I rettangoli scelti quindi sono stati associati ai sotto-temi futuro remoto, continuità e rotture, connessioni e riflessioni, radici e percorsi, utopie e distopie che a loro volto sono stati connessi a colori differenti. Gli argomenti e i corrispondenti rettangoli in seguito sono stati posizionati nello spazio applicando le regole della Sezione Aurea e di Fibonacci, che hanno permesso una progettazione con forme equilibrate e armoniche. Per completare la progettazione del logo infine gli elementi geometrici sono stati inseriti in una griglia in modo da poter utilizzare i nostri cinque corpi nonché sotto-temi sempre in modo proporzionato e bilanciato, pur essendo un logo pensato in modo dinamico e che quindi ha modo di esprimersi in diversi sistemi e con diverse applicazioni.”
Le potenzialità del logo, altamente versatile, multimediale, aperto sono state esplorate all’interno di un workshop di professionisti guidato dal Direttore scientifico dell’Open Design School Joseph Grima subito dopo la chiusura della selezione. I risultati del workshop sono stati illustrati dal videomaker materano, Luca Acito attraverso la presentazione del prototipo del sistema “Open Future” che, con animazione e suoni, compone il logo nelle sue molteplici versioni utilizzabili. A seguire il collettivo MaterElettrica ha realizzato una mini performance per sperimentare il sistema “Open Future”.
Nelle conclusioni, il Direttore Paolo Verri ha spiegato le regole di utilizzo del nuovo logo, resosi necessario sia per la cessione a terzi, in modo particolare per gli accordi di sponsorship, sia per distinguere la fase di candidatura da quella del progetto. Nel dettaglio, Verri ha spiegato la procedura per la richiesta della concessione di licenza d’uso del logo, le sanzioni per l’uso improprio, soffermandosi poi sull’utilizzo del logo di candidatura, che sarà riservato alle occasioni altamente istituzionali. La serata si è conclusa con un aperitivo ispirato al logo realizzato da una food designer.