A Matera focus sul futuro dei Centri storici. Lo organizza il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in occasione dell’Anno Europeo della Cultura e di Matera 2019.
E’ in programma sabato prossimo 20 ottobre, alle ore 9,30, all’Auditorium Gervasio con il convegno “Patrimonio e qualità dell’architettura tra tutela e trasformazione della città storica” un momento di confronto su un tema, quello dei Centri storici, che fino a venti – trenta anni fa era molto studiato e discusso mentre ora è, di fatto, scomparso dall’agenda politica come lo è dalla cultura accademica e da quella professionale.
Eppure è sotto agli occhi di tutti la profonda trasformazione dei Centri storici di molte delle nostre città – e di quelle europee – causata dalla prevalenza del terziario, dal proliferare di attività commerciali – non sempre di qualità – legate anche ai grandi flussi turistici, dal loro svuotarsi per l’abbandono dei residenti. In questo scenario, sporadici gli interventi di rigenerazione e finora destinati solo alle periferie come se in altre parti della città non esistessero problemi di degrado, di mancanza di servizi, di fatiscenza degli edifici pubblici e privati e di difficoltà di relazioni. Interventi, comunque, affrontati in una logica di frammentazione del tessuto urbano.
Per questi motivi, forte l’impegno, a livello europeo, del Consiglio Nazionale per far sì che si giunga nell’Agenda Urbana per l’Ue ad una maggiore attenzione verso i beni culturali e le città storiche, anche in termini di risorse per la loro valorizzazione.
Giuseppe Cappochin, Presidente degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori italiani sottolinea come “per le piccole città ed i piccoli centri – basti pensare a quelli colpiti dal terremoto – il problema non è solo la perdita di identità, ma anche la capacità di rigenerarsi: la città, il borgo rimangono vuoti se le pietre ed i mattoni, nel loro significato alto, non generano economia e sviluppo sociale. E’ imperativo rilanciare progetti che sappiano coniugare passato e futuro partendo dalla storia di questi luoghi ed indagando territori e città non solo come insieme di capolavori artistici ed architettonici ma, anche e soprattutto, come testimonianza di processi di antropizzazione. Avendo ben chiara la visione di una città, di un borgo che non sia solo una sommatoria di monumenti, ma una struttura storica, sociale ed economica integrata nel territorio”.
Il focus “Patrimonio e qualità dell’architettura tra tutela e trasformazione della città storica”, articolato nelle due Tavole rotonde “Buone pratiche per il futuro della città storica” e “Quali strategie per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e dell’architettura contemporanea” sarà preceduto, venerdì 19 ottobre, dalla Conferenza Nazionale degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“Siamo onorati – afferma il presidente degli architetti della Città dei Sassi, Pantaleo De Finis – di ospitare a Matera i lavori della Conferenza Nazionale degli Ordini che costituirà un importante momento di confronto e di crescita professionale. Per l’occasione abbiamo organizzato un ricco programma di iniziative che permetterà agli ospiti di conoscere il patrimonio culturale ed architettonico di Matera”.
Nel corso della Conferenza, la prima dopo il Congresso Nazionale dello scorso luglio, verrà fatto il punto sulle iniziative lanciate dallo stesso Congresso.
Tra queste i progetti “Abitare il Paese – Città e territori del futuro prossimo – Un nuovo paradigma urbano – Una visione olistica per uno sviluppo sostenibile” che è stato condiviso in una logica interdisciplinare e interprofessionale con gli altri attori del sistema della progettazione e delle costruzioni; “Abitare il Paese – La cultura della domanda – I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro prossimo” attivato in collaborazione con la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi e che riguarda, in generale, il tema dell’educazione all’architettura e della formazione culturale all’architettura; la predisposizione delle “Linee guida per l’architettura”, una iniziativa che nasce da un processo partecipato che vede coinvolti i principali portatori di interesse coordinati dalla Direzione Generale Arte Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero dei Beni culturali d’intesa con il Consiglio Nazionale.