Fogna intasata e liquidi maleodoranti che si spargono sul terreno da mesi. Un rischio sanitario concreto e fuori controllo per i residenti di vico Cosenza a Matera, alle prese dal mese di giugno 2020 con uno scarico fognario a cielo aperto di cui finora nessuno si è occupato.
I liquidi che fuoriescono dalle tubature della fogna ostruita hanno eroso il terreno fino a scavare una fossa che minaccia le fondamenta dell’edificio, inserito in un complesso residenziale situato tra vico Cosenza e via Taranto. Sembra che la causa del problema sia la condotta fognaria principale, ostruita dalle radici degli alberi del vicino Parco 4 Evangelisti, come rilevato da una videoispezione fatta nel tratto fognario interessato. Dunque la responsabilità della manutenzione degli alberi ricade sul comune.
Ma appurato il problema è iniziato lo scaricabarile tra gli enti attraverso un lungo iter di raccomandate, Pec e telefonate che hanno solo allungato i tempi di un intervento per mettere fine al problema. Ora al rischio sanitario per la presenza sul terreno di liquami contenenti escrementi umani (dunque batteri e coliformi fecali che possono inquinare la falde acquifere) si è aggiunto il rischio di danni alle strutture portanti dell’edificio perchè lo scarico continuo di liquami erode il terreno, destabilizzando le strutture in cemento armato.
Nelle scorse settimane Acquedotto Lucano ha fatto un sopralluogo. Lo hanno fatto anche i Vigili urbani, ma non è successo nulla. A complicare la questione, infatti, c’è un piccolo cavillo: non si sa se quella fognatura sia pubblica o privata. Ma il problema non cambia perchè il parco dei 4 Evangelisti è di proprietà comunale. Il vero rischio adesso è di tipo sanitario perchè la quantità di liquami maleodoranti che si è accumulata è enorme ed ha creato una fossa di acqua stagnante.
I residenti della zona hanno provato a chiamare più volte l’Azienda Sanitaria Locale di Matera ma in tempi di covid è difficile ricevere risposte.
Ora i cittadini che abitano a contatto con i liquami, proprio sotto le loro finestre, chiedono all’ASM l’intervento di un ufficiale sanitario che certifichi l’effettivo rischio biologico ed invitano il neo assessore comunale all’igiene urbana e sanità pubblica, Lucia Summa, ad effettuare un sopralluogo in zona per capire la portata del problema.