E’ davvero imbarazzante l’ultimo episodio che vede protagonista il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi alle prese con il rimborso per la trasferta istituzionale a Vicchio in Toscana, dal 2 al 5 settembre scorsi. Per questo viaggio di rappresentanza Bennardi prima di partire aveva prenotato un rimborso spese di 900 euro. Al ritorno aveva richiesto un rimborso per spese documentate di 1471,74 euro, quindi quasi 500 euro in più di quanto preventivato. Sulla scorta di questa richiesta, il consigliere Casino lo scorso 16 settembre aveva depositato in Comune una istanza di accesso agli atti per verificare la congruità delle spese sostenute. “Spendere quasi 1500 euro per 3 giorni di vitto e alloggio in un paesino della Toscana mi era sembrato eccessivo -afferma Casino- considerando che il sindaco dovrebbe agire con la diligenza del buon padre di famiglia e dunque cercare di essere oculato nelle spese perchè si tratta di soldi dei materani. Quattro giorni dopo la mia richiesta di accesso agli atti scopro che, con una Determina comunale emessa oggi (n. 2058), il sindaco Bennardi si è affrettato a restituire 894 euro dei 1471 euro richiesti come rimborso spese documentate”. Dunque solo dopo l’accesso agli atti da parte di Casino, il sindaco Bennardi si è accorto di aver “erroneamente” caricato sul bilancio del Comune ben 894 euro, come si legge nella determina, di cui 129 per il vitto e ben 765 euro per il pernottamento. “Dunque -continua Casino- per tre pernottamenti il Sindaco ha speso la media di 255 euro a notte. Sarà stato un hotel a 5 stelle super lusso quello scelto dal Sindaco Bennardi in Toscana se una camera singola costa ben 250 euro a notte. Ed è questo che abbiamo il dovere di accertare – attraverso l’accesso agli atti – quando determinate spese vengono fatte pesare sul bilancio dell’Ente; in altri termini, i cittadini hanno il diritto di sapere come vengono spesi i soldi dei materani in queste trasferte “istituzionali”. Il resto è cronaca di queste ore, poiché il sindaco, a seguito dell’accesso formale agli atti ha pensato di optare per un “ravvedimento operoso” restituendo una parte del rimborso, quella forse più imbarazzante per via del costo spropositato (il pernottamento), giustificandosi che si è trattato di un errore. Ovviamente non basta giustificarsi dietro un errore, anzi accerterò anche a cosa si riferiscono 540 euro di spese per l’uso dell’autovettura. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se non avessi fatto l’accesso agli atti? Le somme “erroneamente” messe al rimborso sarebbero state restituite? Lascio ai cittadini la risposta”.