Affitti brevi, Basilicata prima della classe: 93% strutture hanno il CIN, mentre in Italia 1 su 5 è fuorilegge

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Malgrado il decreto che dispone che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica debba munirsi del CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, specifici dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune di appartenenza della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA), sia in vigore da oltre 10 giorni in Italia 1 struttura su 5 (20% circa) è ancora fuorilegge. Un dato che però non rispecchia la realtà lucana dato che la Basilicata è la Regione più ‘disciplinata’ d’Italia.

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In Basilicata infatti secondo i dati del Ministero del Turismo, ad oggi, delle 2.566 strutture registrate2.387 strutture (93%) sono regolari, mentre solo il 7% non ha ancora ottenuto il codice identificativo (CIN)Nel dettaglio – osserva l’avvocato Gennaro Sposato di Rödl & Partner, colosso della consulenza legale e amministrativa presente in 50 paesi nel mondo tra cui l’Italia – a Potenza sono stati rilasciati 992 CIN su un totale di 1.005 strutture registrate (91,74%) mentre a Matera sono 1.465 i CIN rilasciati a fronte di 1.561 strutture registrate (93,85%). Dati ben al di sopra della media nazionale e che fanno della Basilicata la regione più disciplinata

Per quanti ancora irregolari scattano però ora le sanzioni che “per un immobile privo del CIN possono arrivare a 8mila euro – spiega l’avvocato Sposato – mentre la mancata esposizione è sanzionata con una pena pecuniaria che va da 500 a 5mila euro. L’assenza di estintori e rilevatori obbligatori è sanzionata con una multa che può arrivare fino a 6mila euro, ma attenzione – ammonisce l’avvocato – per violazione accertata. L’insussistenza dei requisiti di sicurezza obbligatori è poi sanzionata secondo le disposizioni regionali o statali”

Dati: https://bdsr.ministeroturismo.gov.it/mappa-italia (agg. 13/1/2025)

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