Premiati a Matera i vincitori del I Premio nazionale per Tesi di Laurea dedicate ai beni vincolati
Pervenute 51 tesi da 13 regioni e 8 corsi di laurea
Matera, 19 ottobre 2019 – Il patrimonio storico architettonico, pubblico e privato, rappresenta parte rilevante dei beni culturali del nostro Paese: una risorsa fondamentale diffusa su tutto il territorio nazionale, la cui salvaguardia è nell’interesse in particolare delle nuove generazioni, a cui la valorizzazione del patrimonio culturale offre importanti opportunità lavorative per il futuro.
E’ questo il messaggio lanciato oggi da Matera, Capitale Europea della Cultura ed esempio virtuoso di valorizzazione delle nostre tradizioni culturali, nel corso del convegno su “Beni culturali vincolati: un piano d’azione comune per valorizzare una risorsa economica, sociale e culturale del nostro territorio” promosso da ADSI-Associazione Dimore Storiche Italiane, che riunisce 4.500 proprietari di dimore storiche in tutta Italia, e a cui hanno partecipato: Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata, Francesco Canestrini, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Giacomo di Thiene, Presidente Nazionale Associazione Dimore Storiche Italiane, Luigi Ficacci, Direttore Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Antonella Guida, Coordinatrice Corso di Laurea in Architettura – Università degli Studi della Basilicata ed Eugenio Martuscelli, Presidente A.D.S.I. Basilicata.
Nel corso dell’incontro, tenutosi nella mattinata a Palazzo Ferrau Bernardini, si è discusso dell’importanza di un coordinamento e di uno sforzo congiunto fra istituzioni nazionali e locali, sovrintendenze, università e proprietari privati per favorire la conoscenza, catalogazione e tutela dei beni storico-architettonici, ma anche per facilitare l’accesso a fonti di finanziamento –come ad esempio fondi europei – che consentano sia di sostenere gli onerosi interventi di manutenzione necessari per la tutela degli immobili, sia di renderli più fruibili ed attraenti rispettando la loro vocazione e le loro caratteristiche.
L’obiettivo è valorizzare beni che rappresentano risorse importanti, culturali, ma anche economiche e sociali, per i territori in cui sono inserite: “Gli immobili di interesse storico-artistico non sono delocalizzabili” ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Giacomo di Thiene “e pertanto ogni investimento effettuato in essi rimane legato al territorio, sia che si tratti di restauri ed interventi di manutenzione, sia di interventi finalizzati a rendere possibili l’ospitalità turistica o l’organizzazione di manifestazioni.”
Ogni anno in Europa circa 5 miliardi di euro sono investiti per la conservazione dell’eredità culturale che, solo nell’ambito dell’industria del turismo, dà ricadute estremamente positive, con un fatturato annuale di 335 miliardi di euro e 9 milioni di posti di lavoro* diretti e indiretti.
“I beni culturali vanno tutelati non solo perché rappresentano la nostra storia e identità” ha commentato Giacomo di Thiene “ma anche perché possono aiutarci a definire il nostro futuro”.
“In Basilicata” ha aggiunto il Presidente di ADSI Basilicata, Eugenio Martuscelli “le Istituzioni, la Sovrintendenza e l’Università qui rappresentate insieme alla nostra ADSI hanno tutto l’interesse a creare reti informatiche condivise e promuovere sia progetti di salvaguardia dei beni vincolati che di valorizzazione e sostenibilità economica degli stessi: lo spettacolare recupero architettonico di Matera è emblema di tutto questo e può essere considerato modello di riferimento per i nostri progetti e per il nostro impegno”.
Rafforzare la relazione con il mondo dell’Università e delle Ricerca e rendere consapevoli i giovani studenti – futuri professionisti e imprenditori – delle opportunità offerte dallo studio e dalla promozione del nostro patrimonio culturale sono gli obiettivi che hanno spinto ADSI ad instituire il I Premio nazionale per Tesi di Laurea dedicate ai beni vincolati, rivolto a laureati che abbiano dedicato tesi di laurea magistrale ad uno o più beni culturali su temi legati al restauro, alla conservazione/manutenzione, ad aspetti normativi o alla gestione economica.
Il concorso, bandito nello scorso mese di aprile, è stato accolto con molto favore e alla Commissione esaminatrice sono pervenute in un breve lasso di tempo 51 tesi da tutta Italia e da 8 diversi indirizzi di laurea (architettura, ingegneria, beni culturali, fisica, giurisprudenza, lettere e filosofia, scienze, storia dell’arte).
Nel corso dell’evento sono stati annunciati i nomi degli studenti e gli elaboratori vincitori del concorso:
primo posto: Marco Barzanti, Margherita Masi, Marta Ronzoni, per “Il Complesso Monumentale di Canossa: studi e proposte per il consolidamento delle rovine del castello e la valorizzazione del suo contesto”– voto: 110 L Università di Bologna Alma Mater Studiorum – Dipartimento di Architettura)
secondo posto: Sara Zoppi per “La Favorita a Mantova: il restauro di una Villa seicentesca. Frammento e decoro”– voto: 110 L (Università degli Studi di Trento – Dipartimento di ingegneria edile)
terzo posto: Giulia Savoia per “Living history in a Landmark. The Enhancement of Historic Houses: Villa Saraceno at Finale di Agugliaro and the Landmark trust”– voto:110 L (Università degli Studi di Trento – Dipartimento di mediazione linguistica: Lettere e Filosofia)
*fonte: Council of the European Union, 2010
Associazione Nazionale Dimore Storiche
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia.
Nata nel 1977, l’Associazione conta attualmente circa 4500 soci e rappresenta una componente significativa del patrimonio storico e artistico del nostro Paese.
L’Associazione promuove attività di sensibilizzazione per favorire la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore storiche, affinché tali immobili, di valore storico-artistico e di interesse per la collettività, possano essere tutelati e tramandati alle generazioni future nelle condizioni migliori.
Questo impegno è rivolto in tre direzioni: verso i soci stessi, proprietari dei beni; verso le Istituzioni centrali e territoriali, competenti sui diversi aspetti della conservazione; verso la pubblica opinione, interessata alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del Paese.
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