“Chiedete a Pittella”, così Maglietta liquida i difensori dell’Ospedale di Tinchi

0
1056

La situazione dell’Ospedale di Tinchi è sempre più delicata: l’incontro del 10 giugno con il Direttore Generale dell’ASM Matera, il dottor Maglietta, si è rivelato un autentico buco nell’acqua e non sono mancate le tensioni tra i dirigenti e il Comitato di Difesa dell’Ospedale pisticcese, sempre agguerrito e pronto a dare battaglia per difendere la funzionalità dell’impianto. Tra le critiche avanzate dal Comitato vi è l’inattuazione della delibera di ottobre 2013 che istituiva l’Ambulatorio chirurgico per il trattamento del piede diabetico proprio nel nosocomio dedicato ad Angelina Lodico, ma nulla è stato fatto in questo senso e la delibera resta inapplicata. Inoltre la situazione dell’impianto è fatiscente: per le scale vi sono ancora buchi lasciati dai carotaggi, ma neanche in questo senso è stato fatto nulla. Neanche sulla famosa questione del terzo piano che, secondo i progetti della dirigenza regionale, dovrebbe essere abbattuto per essere ricostruito, nulla sembra muoversi: Maglietta, a tal proposito, prima di lasciare la riunione in tutta fretta, ha affermato che i soldi per abbattere il terzo piano ci sono, ma non quelli per la ricostruzione e scarica tutte le responsabilità sul governatore Pittella. “Chiedete a lui” ha affermato il dottor Maglietta, scatenando l’ira del Comitato e lo stesso professor Tamburrano, storico difensore dell’Ospedale, ora chiede a gran voce l’incontro con il Presidente della Regione per capire definitivamente le posizioni dei vertici rispetto alla questione: “Se non ci danno garanzie finanziarie serie e scritte di ricostruzione, il terzo piano non si tocca”.
Alla riunione del 10 giugno ha partecipato anche il dottor Pasquale Bellitti, medico operante nell’impianto sanitario pisticcese e Segretario Provinciale PD il quale, rivolgendosi a Maglietta ha affermato: “ Se la sanità lucana è come la costruzione di una scarpa e la politica ha deciso che a Tinchi si debbano fare i lacci di quella scarpa, bene, noi pretendiamo che a Tinchi ci debbano mettere in condizioni di fare bene quei lacci”. Una perfetta metafora che sintetizza tutta la precarietà e il vuoto lasciato da un processo che lentamente ha svuotato di servizi uno dei fiori all’occhiello della sanità lucana. Ma i problemi a Tinchi non finiscono certo qui: mancano macchinari e attrezzature richiesti ormai da anni, ma al momento non è pervenuto nulla agli operatori che lamentano il totale degrado verso cui l’Ospedale sta andando irreparabilmente incontro.
La battaglia, nonostante la situazione disperata, continua: il Comitato non deve essere lasciato solo e anche la cittadinanza deve partecipare alla lotta per salvaguardare la sanità pisticcese. Perché da soli si può fare ben poco contro quei vertici che da anni stanno depotenziando la struttura.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here