Continua il presidio permanente delle associazioni in Piazza Umberto I

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Inizia a dare i primi frutti la protesta organizzata dalle associazioni e cittadini in Piazza Umberto I a Pisticci per la tutela della salute e dell’ambiente lucano di fronte al rischio di nuove perforazioni ed estrazioni petrolifere. Quattro consiglieri di minoranza dell’assise comunale pisticcese hanno infatti chiesto la convocazione della seduta straordinaria per discutere dei punti fondamentali su cui verte la lotta cittadina: il primo punto proposto da Rossana Florio, Piero Mastroluisi, Antonio Druda e Domenico Lazazzera è la possibilità di chiedere l’impugnazione del decreto “Sblocca-Italia” al Presidente della Regione Marcello Pittella di fronte la Corte Costituzionale, sulla scia di altri Comuni lucani che hanno già preso questa importante decisione. Altro punto cardine della richiesta dei consiglieri riguarda i reflui petroliferi che giungono presso la società Tecnoparco Valbasento e le decisioni da prendere a seguito della verifica della presenza di radioattività nelle acque che giungono nell’impianto pisticcese. Infine, sono stati chiesti chiarimenti a seguito della perdita di materiale greggio dall’oleodotto Val d’Agri-Taranto in agro pisticcese. Sui medesimi punti si fonda la lotta di comitati e associazioni locali che, da giovedì 20 novembre, sono in presidio fisso presso la centralissima Piazza Umberto I: l’obiettivo è quello di contrastare l’immobilismo cittadino e informare la gente circa rischi e pericoli che la Basilicata sta correndo a seguito dell’approvazione del decreto Sblocca Italia. Presso il gazebo, situato nella piazza pisticcese, è attiva anche una raccolta firme proprio per sensibilizzare le istituzioni affinché il decreto venga impugnato. “Si tratta di un presidio ad oltranza che dimostra l’attaccamento di giovani e meno giovani ad una terra, la Lucania, vogliosa di difendersi e di salvaguardare il futuro” è il commento di alcuni cittadini che partecipano attivamente alla protesta. Ogni giorno, a partire dalle 19:30, è indetta una assemblea pubblica per fare il punto della situazione, per ascoltare proposte e programmare prossime iniziative affinché gli obiettivi vengano raggiunti. Le associazioni riunite nel comitato permanente chiedono la sospensione dei reflui in Valbasento fino a che la situazione di radioattività non venga definitivamente chiarita; di impugnare il decreto “Sblocca Italia” per evidente incostituzionalità; di conoscere la verità sullo sversamento di petrolio avvenuto in agro pisticcese qualche giorno fa e attribuito da Eni ad atto doloso, nonostante i dubbi e le perplessità sollevati da Legambiente. Nel pomeriggio di giovedì 20 novembre, inoltre, i membri del presidio hanno protocollato la richiesta di convocazione di consiglio comunale straordinario, segno inequivocabile che bisogna far presto ed iniziare ad agire per difendere il territorio da ulteriori rischi legati a malattie ed inquinamento.

Foto: Luciana Vitelli

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