Due domande e due risposte: come va l’economia in Italia? Male. Come va l’economia in terra lucana?
Peggio. A certificarlo sono gli ultimi dati sullo sviluppo macroeconomico in Regione: i primi sono quelli divulgati di recente dalla filiale di Potenza della Banca di Italia, che ha analizzato il trend dell’anno passato arrivando alla conclusione che il 2012 è stato chiuso dall’economia lucana con un calo generale del 3.1% rispetto all’anno precedente. Un dato che fa da sponda ad un’altra indagine, questa volta di Unioncamere, che parla invece di una produzione industriale che tra il 2011 ed il 2012 è scesa del 10%, raggiungendo punte in negativo del 18% nel settore automotive.
A questo punto la domanda più ovvia e banale che ci si può porre, ma anche la più difficile a cui poter dare una risposta è la seguente: come se ne esce? Purtroppo non esistono ricette uniche e salvifiche in materia.
Bisogna procedere per piccoli passi e tentativi che devono vertere in diverse direzioni. Una, obbligata, è quella del digitale. In una Regione notoriamente penalizzata dall’assenza di infrastrutture ed asseti strategici per i trasporti, internet può rappresentare una soluzione low cost per aprire una vetrina virtuale che proponga la Basilicata ed il suo mercato interno, agli occhi del mondo.
Una soluzione che ci viene suggerita da altri modelli di riferimento vincenti come i grandi portali di e-commerce che si sono affermati a livello mondiale, partendo geograficamente da ogni parte del pianeta. E’ questo il caso, giusto per fare alcuni nomi, di Venere per il settore dei viaggi o Zalando nel settore dell’abbigliamento, ma tante sono le esperienze di successo di e-commerce, soprattutto a livello internazionale, che propongono abiti ed accessori di quasi tutte le marche disponibili oggi sul mercato a prezzi vantaggiosi.
A suggerire la via del digitale è anche l’esperienza di chi l’impresa, in Basilicata, la fa davvero sul campo. Come ad esempio le 80 idee di start up che si sono confrontate nell’ultima edizione regionale del TechGarage, andata in scena la scorsa estate, e che ha raccolto idee ed imprenditori provenienti da tutte le principali aree produttive locali come quelle afferenti alle due provincie di Potenza e Matera, ma anche quelle di Policoro, Melfi e Lauria.
L’obiettivo? Ridare slancio all’economia ed indirettamente anche all’occupazione, specie quella giovanile, che in Lucania vive una fase che non si stenta a definire drammatica visto che è privo di occupazione il 29% dei giovani della nostra regione con un’età compresa tra i 15 ed i 34 anni. Ma non solo, gli ultimi dati denunciano, che oltre ad avere meno lavoratori, in Basilicata diminuisce anche del 8% il numero di ore lavorate; in altre parole, anche chi un’occupazione ce l’ha, stenta a trovare occasioni di lavoro vero.
Cristiana Micanti