DOPO LA MORTE DI SANTINO E’ ORA DI MODIFICARE QUELL’INCROCIO

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Un brutto incidente stradale avvenuto nella notte di mercoledì scorso a Matera ha scosso la comunità. A perdere la vita è stato un ragazzo di appena 15 anni. Era alla guida del suo scooter 50 quando nella parte alta di via Lucana, all’imbocco di via Cappuccini si è scontrato frontalmente con una station wagon che proveniva nel senso opposto. L’auto era guidata da un quarantenne che è risultato negativo ai test di alcol e droga. L’incidente costato la vita a Santino ha sconvolto la città perché è accaduto in un incrocio di cui da sempre si denuncia la pericolosità. In quel punto si incrociano pericolosamente due strade: la svolta a sinistra per chi proviene da via Lucana e deve andare in via Cappuccini è una manovra pericolosa perché la conformazione delle strade fa si che, chi deve girare è costretto a fermarsi nel pieno centro della carreggiata, esposto al rischio di essere preso in pieno da chi proviene dalla strada dell’ospedale. Chi infatti arriva da via Montescaglioso dunque dalla direzione ospedale Madonna delle Grazie si ritrova a percorrere una curva cieca che finisce nel bel mezzo dell’incrocio dove si ferma chi deve girare a sinistra. Così gli incidenti sono all’ordine del giorno in quel punto. Se a questo aggiungiamo che non è presente nessuna banda sonora che inviti a rallentare gli automobilisti e che di sera l’incrocio è scarsamente illuminato, si intuisce quanto poco sicura sia questa intersezione. Dopo l’incidente di mercoledì scorso si è sollevata la polemica e se ne sono sentite di tutti i colori. Qualcuno ha ipotizzato che Santino andasse troppo veloce e che non indossasse il casco. Santino guidava uno scooter 50 che per legge non supera i 45 chilometri all’ora ed al momento dell’impatto indossava il casco come faceva sempre. Come, del resto hanno riferito i suoi amici, quelli che conoscevano bene Santino. Quelli che sanno che Santino era stato educato alla cultura della sicurezza su due ruote, perchè anche suo padre è motociclista. Ed ogni buon motociclista non esce mai in moto senza casco protettivo. Si è detto pure che il quarantenne alla guida dell’auto correva e che non abbia potuto far nulla per evitare l’impatto con la moto. Forse anziché discutere di questi aspetti occorrerebbe discutere sulla prevenzione e sulla sicurezza delle strade che percorriamo. “Si aspettava che ci scappasse il morto –affermano arrabbiati alcuni residenti della zona- ma noi da tempo sosteniamo che andrebbero messi dei rallentatori o modificato il tracciato delle strade per rendere più sicuro l’incrocio. Perché non hanno fatto una rotatoria in quel punto? Lì sarebbe stata utile e forse, se pensata per tempo, ora non saremmo stati qui a parlare della tragedia di Santino”. Del resto per migliorare enormemente la sicurezza in quel punto basterebbe solo agire sulla segnaletica deviando il flusso di traffico che arriva da via Montescaglioso in via Cappucini utilizzando la bretella che già esiste. Basterebbe questa semplice modifica per evitare che i due flussi di traffico si incontrino frontalmente, in quell’incrocio maledetto. In questo modo si annulla la principale causa di incidente, che in questo caso è costato la vita al giovane Santino. E’ un intervento che si può realizzare subito, senza alcuna spesa, perché si tratta di rendere a senso unico 50 metri di strada che ora sono a doppio senso, semplicemente cambiando la segnaletica. Dopo quanto accaduto, il miglioramento della sicurezza di quell’incrocio non è più rinviabile.
Giovanni Martemucci

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