[dropcap]L´[/dropcap]editoria tradizionale attraversa una delle più devastanti crisi di tutti i tempi, poca pubblicità, vendite dimezzate. Su Internet comincia il lento processo di traghettamento dell´informazione a pagamento che investe anche la stampa tradizionale e le tv.
Nel frattempo la gente continua a chiedere buon giornalismo, e soprattutto è stanca di pagare per avere in cambio giornalismo capzioso, urlato, partigiano. Basilicata Magazine propone un diverso rapporto fra lettore e operatore dell´informazione senza intermediazioni di gruppi editoriali più o meno schierati. Da una parte il giornalista, dall´altro il suo unico editore vero cioè il lettore.
Basilicata Magazine realizza inchieste giornalistiche “on demand” cioè su richiesta del cliente o da un gruppo composto magari da cittadini che decidono di saperne di più su una questione. Ogni inchiesta o reportage ha un suo costo che varia a seconda dell’argomento e della complessità dell’inchiesta giornalistica e che viene dunque pagato dagli utenti. Il giornalismo d’inchiesta si basa sul finanziamento partecipativo (il crowdfunding journalism). I contenuti possono essere notizie di respiro internazionale, ma anche nazionale o locale; i settori spaziano da ingiustizie e sprechi, salute, benessere e inquinamento ambientale, realtà giovanili, e, più in generale, gli argomenti non toccati dai media ufficiali. Ovviamente possono trovare spazio anche notizie più “leggere” o “buone notizie” che sarebbe opportuno far conoscere al grande pubblico per i loro risvolto etico o sociale.
Basilicata Magazine accoglie e rilancia le proposte suggerite dal cliente.
I “tips” cioè i temi indicati direttamente dai clienti o dai comitati di cittadini o ancora dalle associazioni, vengono passati al vaglio dei redattori per verificarne credibilità e fondatezza. Solo dopo l’accurata fase preliminare, Basilicata Magazine si mette a lavoro per realizzare il servizio che poi viene diramato ai principali media o ceduto in esclusiva ad una testata giornalistica.
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