Fino all’anno scorso, a Bernalda, i numerosissimi sportivi del paese lucano potevano assistere, oltre alle partite di basket, calcio, pallavolo, calcio a 5, anche alle prestazioni della Camarda Rugby che, di fatto, ha aperto le porte della storia sportiva bernaldese al rugby, appunto, che non ha una grandissima tradizione nella nostra regione. Dopo due campionati in serie C, tuttavia, la squadra rugbistica quest’anno ha chiuso i battenti. Fino al mese scorso quando, grazie alla collaborazione della Scuola Media di Bernalda, ha potuto riprendere la sua attività con i più giovani che, entusiasti della novità, si sono avvicinati al sodalizio del presidente Antonio Castano.
Presidente, come è nata l’idea di proporre il rugby nelle scuole?
L’idea è nata l’anno scorso, quando proponemmo il medesimo progetto sia all’ITCG di Bernalda, sia alla scuola media “Pitagora”, ma, un po’ per scetticismo, un po’ per ignoranza, ci fu un netto rifiuto da parte dei dirigenti scolastici. Così ci abbiamo riprovato, però presentando il progetto alle scuole elementari e qui la preside, dopo una iniziale freddezza di fronte al nostro progetto, ha deciso di farci provare, ma con i ragazzi della scuola media di Metaponto. Terminato l’anno scolastico, visti gli eccellenti risultati, la preside si è ritenuta più che soddisfatta, quasi entusiasta direi, tant’è che quest’anno è stata lei a chiamarci per riproporre lo stesso progetto qui a Bernalda.
Si aspettava un successo così evidente?
Beh, in tanti hanno capito cosa significhi veramente giocare a rugby; perciò molti si rivolgono a questo ambiente anzitutto per fini educativi, in un momento storico dove l’educazione è passata assolutamente in secondo piano. Quello che io insegno, insieme agli altri educatori, durante gli allenamenti è che nel rugby, come nella vita, bisogna sempre mettersi in gioco, andare avanti e poter contare sempre su un compagno di squadra che ti sostiene. Da soli non si cresce né fisicamente né intellettualmente, ci si dimentica delle radici e degli amici. Se in uno sport si insegnano questi valori, e noi lo facciamo, il successo e la partecipazione sono garantiti, anche perché quello che insegniamo fa parte dei nostri stili di vita.
Gli obiettivi e il programma per il futuro quali sono?
Il progetto Camarda nacque nel novembre 2011 ed è stato programmato fino al 2015. Ad oggi, stiamo seguendo i punti fondamentali: anzitutto far conoscere il gioco e la cultura del rugby; mettere in campo quindici persone che, nonostante l’iniziale scarsa preparazione in uno sport che rappresentava per Bernalda una novità, portassero a termine con onore e partecipazione il campionato di serie C; far avvicinare i più piccoli ad uno sport così bello grazie ai progetti nelle scuole che permettono al movimento rugbistico di mettere le radici nella nostra comunità. L’obiettivo finale sarà realizzato quando riusciremo proprio ad ossidare questo sport con il paese e, soprattutto, con i più giovani.
Quanto le è dispiaciuto non partecipare al campionato di serie C quest’anno?
Il dispiacere è stato tanto, ma ho cercato di trasformarlo in spinta affinché qualcun altro possa organizzare una squadra per il prossimo anno agonistico. Non possiamo dimenticare, inoltre, che alcuni ragazzi della Camarda giocano ad Oppido Lucano, nell’Under 18, e affrontano squadre blasonate di Puglia, Basilicata e Calabria. E’ un piacere vederli giocare ed è un piacere pensarli sempre come i “miei” ragazzi.
Come presenterebbe questo sport ad alcuni ragazzi che hanno mille pregiudizi e non hanno mai giocato?
Il rugby è lo sport per eccellenza, dove i valori si mischiano alla passione e al coraggio, dove il rispetto per l’avversario è fondamentale, dove il tuo compagno di squadra è più di un fratello. Consiglierei a tutti, grandi e piccoli, di vedere il raduno di “Topolino”, dove si incontrano circa cinquecento bambini di tutto il mondo che giocano a rugby con impegno, euforia e, soprattutto, divertimento.
Chiudiamo con una domanda che si fanno un po’ tutti i bernaldesi: ai nastri di partenza della serie C della prossima stagione ci sarà anche la Camarda Rugby Bernalda ?
Oggi come oggi non mi sento di annunciare o promettere nulla, anche perché sono impegnatissimo e penso solo ai bambini delle scuole.
Naturalmente la speranza per tutti gli appassionati di questo sport e che, oltre che per i bambini, la tradizione rugbistica bernaldese sia alimentata anche da una squadra maggiore che sia in grado di infiammare i cuori dei tifosi del “Michele Lorusso”: ma, come dice la famosa canzone, “Chi vivrà, vedrà”.