Un quartiere tra i più recenti della città di Matera ma già pesantemente in abbandono. E’ la lottizzazione Arco che, nata solo pochi anni fa, sconta già varie situazioni di degrado. La zona nord di Matera ha conosciuto uno sviluppo urbanistico notevole ma a questa espansione non è mai seguito un serio programma di manutenzione delle infrastrutture stradali e dei servizi. Anzi a dire il vero ancora oggi molte delle urbanizzazioni previste non sono state realizzate e gli abitanti della zona a ridosso tra le lottizzazioni Acquarium e Arco vivono ancora in una situazione di precarietà tra strade incomplete, illuminazione insufficiente, assenza di alberi, zone di verde incolto, marciapiedi mai finiti. Insomma un bestiario di cattiva gestione della cosa pubblica imputabile principalmente all’amministrazione comunale o al mancato rispetto degli accordi con le imprese lottizzanti alle quali spettava la realizzazione delle urbanizzazioni. In qualche caso i ritardi e le incompiute sono dovuti a contenziosi ancora in essere tra imprese Comune. Dunque un quadro ingarbugliato anche dal punto di vista burocratico di cui fanno le spese gli abitanti della zona che giornalmente, da anni sopportano questo stato di cose. A segnalare i tanti problemi di ordinaria e straordinaria gestione sono in particolare gli abitanti di via Marco Biagi e via Rosario Livatino due vie che rappresentano il limite estremo di questa sorta di enclave urbana dell’abbandono. Qui le aree verdi non sono mai state definite nei confini e nella piantumazione, tanto da risultare indistinguibili dal verde agricolo circostante che delimita la fine degli insediamenti urbani. Le strade sono dissestate e in molti punti i tombini sono sopraelevati rappresentando dunque un vero pericolo per la circolazione. Le quote delle strade e dei servizi sotterranei non sono mai state calcolate alla perfezione per cui la linea fognaria si trova sfalsata rispetto alla sede stradale. Infine non mancano i problemi di ordinaria manutenzione come nel caso del parco giochi di via Livatino. Un parco inaugurato sul finire dell’amministrazione Adduce, quindi con pochissimi anni sulle spalle, ma già diventato un luogo di sporcizia trascuratezza. Se le strutture per il divertimento dei bambini come scivoli ed altalene sono ancora in buone condizioni lascia invece a desiderare la manutenzione del verde. Il manto erboso non esiste più. Le siepi che circondano il parco sono quasi tutte secche. Le panchine sono inutilizzabili perché l’acqua piovana ristagna tutta intorno. “Era il fiore all’occhiello del nostro quartiere – afferma un residente della zona- curato, pulito e ben tenuto. Questo fino ad un anno fa. Poi nessuno è più venuto a fare manutenzione ordinaria e l’erbaccia si è impossessata di tutto. Fino a giugno scorso quando qualche operaio del Comune si è degnato di venire a sfalciare l’erba era diventata altissima. Dopo questo intervento abbiamo di nuovo registrato il nulla. Abbiamo richiesto più volte all’Amministrazione comunale che fossero messi a dimora alcuni alberi per creare zone ombreggiate a disposizione dei nostri bambini. Ma anche questa richiesta è caduta nel dimenticatoio”. Insomma se finora le richieste degli abitanti della zona erano “sussurrate” al Comune ora rappresentano un vero e proprio grido di allarme. Perché si riporti un po di civiltà in questa periferia giovane, lontana dai fasti di Matera 2019.
Giovanni Martemucci