L’artista Domenico Dell’Osso rappresenta la Basilicata al Premio Pio Alferano promosso da Sgarbi

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La sera del 23 luglio verrà proclamato il vincitore della mostra di Vittorio Sgarbi intitolata Genius loci. Solo 20 gli artisti invitati a partecipare, uno per ogni regione Italiana. Come afferma Sgarbi, un compito non facile, certamente, quello di selezionare un solo artista per ogni regione, viste le infinite bellezze del Bel Paese e le altrettante infinite suggestioni che gli artisti possono restituire. Notevole il livello artistico delle opere e la qualità dei concorrenti. Agli artisti selezionati è stato chiesto di reinterpretare secondo il proprio stile, la propria poetica e un linguaggio personale, uno spaccato delle bellezze dei luoghi, dei paesaggi e dei volti che costituiscono il nostro patrimonio ambientale e culturale. Anticiperà la premiazione, condotta da Nicola Porro, il conferimento, da parte della Fondazione, di riconoscimenti a personalità che, in ambiti diversi, si sono impegnate a valorizzare e tutelare l’arte, la cultura, la tradizione e l’ambiente, nel rispetto della bellezza intesa come valore estetico, morale e sociale. Quest’anno verranno premiati la Città di Castelsardo, con il suo Sindaco Franco Cuccureddu; Michele Ainis, giurista e costituzionalista; Bianca Berlinguer, giornalista e direttrice del TG3; Pasquale d’Amicis, Generale dei Carabinieri; Arnauld Brejon de Lavergnée, storico dell’arte; Moni Ovadia, attore e cantante; Giuseppe Pagano, imprenditore cilentano e Tony Renis, cantante e produttore.
Oltre a Domenico Dell’Osso gli altri artisti selezionati sono: Massimiliano Alioto, Andrea Barin, Ubaldo Bartolini, Gotthard Bonell, Mariano Chelo, Antonella Cinelli, Vania Comoretti, Vanni Cuoghi, Domenico Dell’Osso, Antonio Finelli, Alex Folla, Marco Jaccond, Enrico Lombardi, Matteo Massagrande, Giuseppe Modica, Tommaso Ottieri, Mauro Reggio, Alessandro Russo, Desiderio Sanzi, Piero Vignozzi.
Quale anticipazione alla visione della mostra, il critico e storico dell’arte, Vittorio Sgarbi si sofferma, nel suo testo in catalogo, su alcuni interessanti aspetti.
Un compito non facile, certamente, quello di selezionare un solo artista per ogni regione, viste le infinite bellezze del Bel Paese e le altrettante infinite suggestioni che gli artisti possono restituire fra paesaggi, volti e atmosfere, però scelti con rigore, scrupolo e passione le venti opere che compongono la rassegna illustrano paesaggi, vedute di un borghi, di campagne, collina e scorci paesistici, necessariamente filtrate attraverso lo stile, la poetica, il linguaggio di ogni artista. Ne emerge una pittura viva, straordinariamente energica e vivificante che racconta le bellezze d’Italia, ma non sempre, e non solo. Come sempre avviene quando si ha a che fare con la buona pittura, e non con la banale ripetizione oleografica o con il descrittivismo della pittura “da bancarella”, vi sono esempi di rielaborazione ironica, slanci di grande lirismo, momenti ludici e ironici, e anche dissacrazioni. La pittura esprime da sempre tutto e il contrario di tutto, e non ci si può aspettare una facile rassegna di paesaggi educati e un po’ stereotipati, se si ha il coraggio di scegliere artisti veri, e non semplici illustratori. Il genere del paesaggio è forma e visione poetica, è riflessione esistenziale e dichiarazione di appartenenza, è sentimento, luce, colore. Lo sguardo di ogni pittore nel raccontare il luogo dove ha visto il suo cielo, il sentimento della propria origine, diverso in ogni artista ,contiene il debito formativo con chi l’ha preceduto e la propria rielaborazione poetica, al di là della visione del paesaggio che lo circonda.
Ma non ci sono solo paesaggi e vedute, in mostra. Alcuni artisti hanno affrontato il tema dell’identità regionale attraverso il ritratto. Che si tratti di un autoritratto simbolico, del ritratto di persone che, con la geografia del loro volto, “rappresentano” il luogo da cui provengono, o di personaggi storici che hanno caratterizzato con la loro presenza la terra in cui sono nati e hanno operato, è comunque notevole che, anche nei volti o nei corpi si possa trovare il carattere di un luogo. Motivo comune è la riaffermazione della identità territoriale, senza retoriche o campanilismi. Ed è anche riflessione culturale e filosofica, riscoperta delle tradizioni e dei “segni” locali, sentimento poetico dei luoghi. Questa mostra ne dà testimonianze eloquenti.

Il catalogo di “Genius loci” è accompagnato dai testi di Vittorio Sgarbi, Fiorello Primi e Renata Cristina Mazzantini .
Il Premio Pio Alferano e le attività espositive per esso prodotte sono promossi dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, con il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Comune di Castellabate, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Associazione “I Borghi più belli d’Italia”.

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