La storia di Bernalda viene ufficialmente messa in discussione. Infatti il Comune della cittadina basentana ha ufficialmente dichiarato di voler vendere l’immobile di Corso Umberto I, l’ex asilo nido, caro alla comunità per la sua precedente destinazione e per la sua attuale utilità. Infatti, il maestoso palazzo che un tempo ospitava l’asilo diretto dalle suore, oggi è un centro di fisioterapia all’avanguardia che ospita centinaia di pazienti con menomazioni o problemi fisici notevoli. Una scelta molto criticata, quindi, dagli abitanti bernaldesi che vedono mettere in discussione un pilastro della loro storia e uno dei palazzi più belli di tutto l’abitato. Pesanti sono state le critiche mosse anche dalla lista civica Patto per la Svolta e Fratelli d’Italia che, ieri, nella sala incontri denominata “Pidocchietto”, ha affrontato, davanti ad una numerosa platea, il problema della vendita dell’immobile, criticando fortemente tale scelta. Infatti, secondo il gruppo di opposizione, la cessione della titolarità del palazzo non porterebbe utili al Comune che indirizzerebbe l’introito non per eseguire vantaggi e miglioramenti alla cittadinanza, ma per saldare alcune pendenze circa gli espropri in zona Pip e Pep effettuati vent’anni fa circa. Davanti ad un pubblico molto attento alla problematica, gli organizzatori dell’evento hanno anche evidenziato il beneficio economico di circa 36.000 euro all’anno che il Comune usufruisce per l’affitto del palazzo, destinato, come precedentemente detto, alla fruibilità di disabili o inabili. Si tratterebbe, a detta di tutti, al termine della riunione, di uno scippo alla comunità che provocherebbe l’ennesima ferita di una politica mai attenta alla volontà de cittadini.
La situazione resta, quindi, molto tesa e si attende, dopo questa presa di posizione da parte della cittadinanza e della lista civica, la risposta del Comune che, nella figura del commissario prefettizio, deve dirimere questa controversia, tenendo conto degli interessi dell’ente statale e della volontà molto chiara dei cittadini che intendono mantenere di proprietà comunale uno degli immobili più importanti della storia bernaldese.