Un autovelox fuorilegge e una valanga di multe illegittime che invece di essere annullate in autotutela dal Comando dei Vigili di Matera sono state mandate avanti fino a diventare ricorsi impugnati dagli automobilisti multati in tribunale. Per questo il Comune di Matera si è ritrovato a pagare oltre 150 mila euro di spese legali tra ricorsi e appelli accolti che ora – come stabilito dalla sentenza n. 109 28/2/2018 della Corte dei Conti – dovrà risarcire il Comandante dell’epoca che decise di installare l’Autovelox fisso per rilevare l’eccesso di velocità in Via Italia a Matera. Stavolta i ricorsi sono stati accolti per molte delle multe comminate (quelle non ancora pagate) in un punto dove l’autovelox fisso non doveva esserci. Dunque costa caro all’allora comandante della polizia locale di Matera aver attivato nell’agosto 2009 l’autovelox di viale Italia
LE ISTANZE DI ANNULLAMENTO FURONO IGNORATE DAI VIGILI
Il primo agosto del 2009 viene installato l’Autovelox fisso in Via Italia per il rilevamento degli eccessi di velocità e là rimane, anche se disattivato poco dopo. L’adozione però del rilevatore su quella strada risulta irregolare già dalle direttive del Ministero dell’Interno nel 2002 e confermate con una circolare del 14 agosto 2009 (circolare n.300/A/10307/09/144/5/20/3 del 14/8/2009): su quel tipo di strada classificata come “E” la norma vuole che l’accertamento della velocità avvenga con dispositivi mobili e contestazione immediata dell’infrazione. E’ proprio dopo questa circolare che il Comune avrebbe spento l’Autovelox dopo 2 settimane di funzionamento durante le quali furono emesse migliaia di multe. Il problema sorge nel momento in cui il Comune riceve domande di annullamento in autotutela delle multe ma queste vengano sistematicamente rigettate dal Comando di Polizia Municipale finendo per diventare dei contenziosi.
ALLA FINE SCATTA L’AUTOTUTELA MA E’ TROPPO TARDI
A seguito della disattivazione dell’autovelox nel 2009, però il Comandante non avrebbe operato alcuna azione per limitare i danni, annullando le multe illegittime che invece venivano notificate anche dopo la circolare del Ministero del 2009. Dal canto suo, il Comandate dei vigili di Matera nelle sue memorie difensive sostiene che numerosi “ricorsi sono stati accolti non per illegittimità delle apparecchiature autovelox, bensì per un inesistente vizio di notifica, da parte di Poste Italiane, del verbale di contravvenzione”, e aveva suggerito di proporre impugnazione, però mai concretizzata dai difensori del Comune di Matera. Invece dopo la prima sentenza del Giudice di Pace, la decisione n. 530 del 29 marzo 2010 che accoglie il ricorso contro il Comune e annulla i precedenti verbali, scatta l’intervento in autotutela, ma solo nel maggio del 2010 quando però l’evento dannoso si era già consolidato ai danni del Comune di Matera.
IL COMANDO DEI VIGILI HA AGITO CON “ECCESSIVO BUONISMO”
Secondo la Corte dei Conti il Comandante dei Vigili di Matera avrebbe agito con “eccessivo buonismo”, poiché nelle vesti di Comandante della Polizia municipale, doveva conoscere i “limiti all’utilizzo delle postazioni di autovelox fisse in centro città e, ancor di più, essendo tenuto a perseguire il pubblico interesse doveva provvedere a tempestivamente bloccare le ulteriori notifiche di verbali e procedere all’annullamento in sede di autotutela di quelli già notificati, dopo la direttiva Maroni dell’agosto 2009”.
Quindi se da un lato viene confermata la “colpa grave” dell’ufficiale di Polizia municipale, il fatto di aver seppure in ritardo l’annullamento in autotutela riduce il risarcimento nei confronti del Comune da 109.915,89 a 65.949,54 euro. Ma anche perché dalle spese totali sostenute dal Comune (sommate a quelle di notifica dei verbali) vanno sottratte le multe pagate senza battere ciglio dagli automobilisti sanzionati con l’autovelox fuorilegge, per un valore di 64.583,91 euro. Insomma la legge ha dato ragione agli automobilisti.
ECCO LA SENTENZA DELLA CORTE DEI CONTI