Una meravigliosa serata di San Valentino quella trascorsa al centro Tilt di Marconia: davanti ad un pubblico intimo e partecipe,il palco del centro culturale pisticcese ha ospitato la Compagnia SenzaTeatro di Ferrandina che ha portato in scena l’opera teatrale “Casa di Frontiera”. Una commedia di novanta minuti che è riuscita a far divertire il pubblico di Marconia con una comicità irriverente e un’ottima tecnica di recitazione che ha garantito agli attori ferrandinesi la standing ovation finale. Una compagnia molto affiatata, quella del comune materano, che si è esibita a Vicenza in occasione dell’ambitissimo premio “Maschera d’Oro, nella quale è stata fatta incetta di premi: anzitutto, la Stella d’oro per la migliore opera in concorso, Stella d’oro per la miglior regia (a Francesco Evangelisti) e il Premio del Pubblico che ha riconosciuto la straordinaria simpatia ed eleganza della commedia “Casa di Frontiera”. E, proprio nella notte di San Valentino, gli attori Francesco Evangelista, Piera Iacovazzi, Generoso Di Lucca e Marianna Regina hanno proposto alla platea del Tilt questa commedia di successo: recitazione eccellente, personaggi esilaranti e divertenti, una tematica molto viva e un copione di ottima fattura, scritto da Gianfelice Imparato su consiglio del grande Gigi Proietti.
La storia è ambientata in una ipotetica Repubblica Padana che ha spaccato in due l’Italia, rendendo indipendente il Nord dal Sud, chiudendo in alcune riserve tutti i “sudisti” che vivono su al Nord. E proprio nella riserva lombarda vive un certo Jerry Strum con sua sorella Dolores; in realtà il loro nome di battesimo è Gerardo e Addolorata Strummolo, ma il fratello sudista crede che, modificando il nome in quello con ascendenze tedesche, può ottenere la cittadinanza “nordista”. Ma tutti i tentativi del simpatico Jerry sono vanificati dai suoi numerosi vizi del Sud che rendono impossibile la sua integrazione ai rigidi precetti della Repubblica; a rovinare i piani di “lombardizzazione” di Jerry ci pensa il fidanzato della sorella, napoletano verace, Ciro Cacace che, a contatto con l’assistente sociale che giudica i progressi della famiglia Strummolo, fa scoprire i loro tentativi e, nonostante non sia proprio attraente fisicamente, finisce, con quella sua gestualità tipica del Sud, ad attrarre su di sé le attenzioni dell’assistente sociale, la signorina Olga.
Fine ultimo della commedia è proprio quello di evidenziare che le nostre origini non possono essere cancellate perché non sono fonte di vergogna, ma di attrazione e, perché no, divertimento per le persone del Nord e grande orgoglio per noi del Sud; e noi meridionali siamo, a nostra volta, attratti per alcune caratteristiche peculiari del loro essere nordisti che ci mancano, ma che vorremmo senz’altro avere.
A fine spettacolo, dopo una infinita serie di applausi alla Compagnia, il direttore artistico del centro Tilt Rocco Calandriello, dopo aver ringraziato gli attori ferrandinesi, ha proposto loro di organizzare, a partire da giugno 2014, una serie di spettacoli nell’Auditorium all’aperto, per sensibilizzare il metapontino alla bellezza del teatro. Sperando in una risposta positiva, si aprono veri e propri spiragli culturali in una zona, quella pisticcese, dove il teatro latita: ma, con l’impegno dei ragazzi del Tilt, presto non sarà più così.
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