PIAZZA DELLA VISITAZIONE: CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO DELL’ARCHISTAR?

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La dotazione economica che arriverà a Matera per alcune opere strategiche ha riacceso il dibattito sul destino di Piazza della Visitazione che attualmente si presenta come il cuore informe della città. Privo di una funzione urbana se si eccettua quella del parcheggio e di una stazione da terzo mondo. Matera non può presentarsi in questo modo all’appuntamento del 2019. La riqualificazione di piazza della Visitazione è ormai improcrastinabile. Questo è il momento migliore per farlo visti i corposi finanziamenti che giungeranno nella città Capitale europea della cultura. Allora viene da chiedersi che fine ha fatto il progetto della piazza, oggetto nel 2008, di un concorso internazionale riservato ad importanti nomi dell’architettura mondiale. Il concorso di idee fu vinto dall’architetto spagnolo Llavador. Se non viene messo in cantiere ora, è destinato a rimanere sulla carta diventando l’ennesima incompiuta cittadina. Il concorso vinto dall’archistar Llavador fu bandito dall’allora giunta di centrodestra guidata da Buccico. Tomas Llavador aveva vinto il concorso internazionale di idee (ad inviti) per la riqualificazione di piazza della Visitazione. Nel suo progetto l’architetto spagnolo rivoluziona l’attuale assetto della piazza che, da spazio residuale, “diventerà il nuovo luogo di rappresentanza di cui la città ha bisogno”. Elemento principale del progetto è il grande edificio che ospiterà il teatro, (spazio quantomai utile) l’unico fuori terra, mentre l’intorno è gestito in un rapporto tra vuoti e pieni tipico dell’architettura scavata dei Sassi. La filosofia progettuale di Llavador parte da un attento studio sull’identità della città in relazione alla sua storia: l’obiettivo è quello di conservare quell’identità territoriale anche nella nuova immagine della piazza. Da qui scaturisce la distribuzione degli spazi che integra il vuoto urbano con la città esistente. Il progetto vincitore crea una nuova area di centralità urbana, un luogo di incontro e riconoscimento per i cittadini che si traduce in scelte architettoniche forti. Nella nuova piazza sparirà completamente il traffico, quindi l’attuale assetto di via Aldo Moro. Nel centro ci sarà il parco urbano con grande presenza di alberi ed essenze tipiche della macchia mediterranea. Il grande edificio che ospiterà il teatro da 1600 posti chiuderà centralmente la quinta visiva su via Matteotti, dialogando con l’edificio del Comune e del Tribunale. In questo modo Llavador delinea l’archetipo della piazza e nel contempo ricuce abilmente i brani urbani rimasti finora irrisolti. Si crea così uno spazio godibile che si sviluppa su una serie di “terrazzamenti” realizzati con una tecnologia sostenibile come quella dell’illuminazione incassata nella pavimentazione esterna. La forma dell’edificio che ospiterà il teatro si differenzia parecchio rispetto alle linee squadrate del Comune e del Tribunale: si tratta di una architettura organica che ricalca nelle funzioni l’organigramma dei Sassi. Nel progetto è stata dedicata particolare attenzione al problema della sostenibilità ambientale mentre nei rivestimenti si farà ampio uso di materiali locali. Nelle motivazioni che hanno portato alla vittoria del progetto di Llavador si legge che “significativo è lo studio della cantierabilità del processo realizzativo e della sostenibilità economico finanziaria”. Un aspetto non secondario per un’opera di queste dimensioni. Per realizzare il progetto sono necessari 24 milioni di euro ma facilmente i costi lievitano fino quasi a raddoppiare. Ma evidentemente questo è il momento propizio per Matera di riqualificare quello spazio che attualmente è di scarso valore urbano. Ma finora ne Comune ne Fondazione Matera 2019 sembrano interessati a questo tema.

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